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The little reader, la libreria per ragazzi nel cuore dell’Esquilino

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

The little reader
Via Conte Verde, 66b – Roma (Esquilino)
06 87784678

di Rossella Gaudenzi

The little reader è una libreria, unica nel suo genere, dedicata a bambini e ragazzi. Vogliamo che la lettura sia un piacere per i bambini e al tempo stesso fornire uno spazio di socialità per i loro genitori / The little reader is a unique bookshop for children in central Rome. Our aim is to make reading fun for kids whilst proving a space for mums and dads to hang-out.

shop 6Caroline la temeraria il 17 maggio 2014 apre, nel suggestivo e difficile quartiere romano Esquilino, la libreria The little reader, fortemente connotata; destinata a un pubblico di piccoli lettori, con un’offerta di libri in italiano e in inglese: Libreria per bambini, café e luogo di incontro per mamme e papà/ Bookshop, café and meeting place for mums and dads.

Qual è la storia di Caroline e della sua creatura, The little reader?
Sono nata e cresciuta a Londra e abito a Roma da quindici anni con mio marito e le mie due figlie (di cinque e un anno e mezzo). Dopo aver lavorato tanti anni come insegnante di inglese in Inghilterra, Italia e Maldive e come antropologa nel settore di cooperazione e sviluppo, ho deciso di seguire un’altra delle mie passioni e aprire una libreria per bambini e ragazzi.
L’idea di The little reader  nasce all’Esquilino, dove abito, per colmare un vuoto. C’era bisogno di un posto dove le persone – adulti e bambini – potessero incontrarsi, sostare, stare insieme, che fosse piacevole e accogliente, e dove poter soddisfare un’esigenza culturale quale è quella di leggere e partecipare ad attività che prendono spunto sempre dai libri.

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Come si caratterizza la proposta, unica nel suo genere, rappresentata da The little reader? Ci racconti alcune delle iniziative che caratterizzano la tua libreria (Storytime, Harry Potter Booknight, ecc…)?
Quello che rende viva la nostra realtà sono le tante attività che abbiamo in cantiere: alcune fisse, altre estemporanee. Una volta a settimana di pomeriggio abbiamo lo Storytime: un lettore madrelingua inglese legge a bambini in età prescolare una storia in inglese, con un condimento di canzoni e filastrocche che favoriscono l’immersione linguistica. Il sabato mattina abbiamo The Saturday Morning bookclub, per bambini dai 3 ai 6 anni, un laboratorio in cui la lettura su libri si incrocia con attività creative e giochi, sempre con lettrice madrelingua. Un giorno a settimana è previsto anche un laboratorio per piccolissimi (0-24 mesi) dove i bambini sperimentano suoni e parole con le loro mamme.
A seconda delle ricorrenze o delle stagioni proponiamo laboratori tematici su un personaggio letterario (Alice, Peter Pan, Pippi Calzelunghe) o su un autore (Roald Dahl, Julia Donaldson) o mutuando dalla tradizione inglese, stabiliamo un giorno di festeggiamento con un evento specifico, come nel caso di Harry Potter, il nostro sold out per eccellenza! E ancora, organizziamo presentazioni di libri che ci piacciono. Offriamo anche la formazione per adulti con lezioni specifiche sulla letteratura per l’infanzia e l’editoria per bambini e ragazzi.

shop from outsideQuale idea ti sei fatta del mondo dell’infanzia del nostro Paese e del rapporto con la lingua inglese? Chi sono i tuoi lettori?
Il bilinguismo italiano-inglese attira individui o famiglie di ogni provenienza: dalla comunità anglo-americana residente o di passaggio alle coppie e alle famiglie miste, ma tanti sono gli italiani che hanno apprezzato un posto strutturato con criteri già sfruttati all’estero, dove ogni elemento sociale può stare a suo agio. Nonni, bambini, mamme, papà, lavoratori in pausa, insegnanti, studentesse, curiosi, amiche/amici di ogni età frequentano la nostra libreria -cafè. Ai nostri tavoli, sul nostro divano, nel nostro cortile esterno c’è condivisione di storie, di esperienze, di competenze E nascono progetti che poi cerchiamo di attuare. Le persone passano anche per un saluto, un caffè al volo sapendo che verranno accolte, riconosciute e, se lo desiderano, consigliate per un buon libro.

La scelta privilegia i bambini da 0 a 14 anni, con particolare attenzione alla fascia 0-6, cioè all’età in cui il piccolo lettore prende forma. L’albo illustrato ha un posto d’onore nella nostra selezione, è il nucleo forte dei nostri piccoli lettori che crescono: belle storie splendidamente illustrate. L’adulto che entra al The little reader vuole essere consigliato, fra i libri belli che ci sono, su quello che in quel momento fa al caso suo. Può acquistarlo per sé, per il bambino-bambina che ha portato in libreria o lo attende a casa, per un regalo, per la scuola.

La formula della libreria è la contaminazione libri/caffè, perché l’assortimento librario è appunto una selezione che non ha pretesa di esaustività. Scegliere i libri giusti è fondamentale, pur con necessarie sperimentazioni.

Quali libri ci sono sul tuo comodino?
Al momento sto leggendo The boy with the striped pyjamas di John Boyne (Il bambino con il pigiama a righe) e, per la seconda volta, The Curious Incident of the Dog in the Night-Time di Mark Haddon (Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte).

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INDILIBR(A)I – La libreria Nutrimenti Bookshop di Procida

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Nutrimenti Bookshop
via Roma 54, Procida
081 896 7440
Facebook

di Rossella Gaudenzi

A pochi metri dall’attracco dei traghetti, sotto raggi insperati di sole nel fine settimana del primo maggio, mi sono imbattuta stupita nella libreria Nutrimenti Bookshop, sull’isola di Procida. Occorre dunque sapere e capire come, in un ritaglio di pura bellezza, si sia riusciti ad aggiungere colore al colore.
Ce lo hanno spiegato l’editore romano di Nutrimenti Andrea Palombi e la libraia procidana Natalia Ambrosino.

libreriaIl 3 maggio 2014 apriva al pubblico la prima libreria sull’isola di Procida, contraddistinta dal marchio della casa editrice Nutrimenti. Per quale motivo e con quali aspettative l’editore romano Andrea Palombi ha intrapreso questa, verrebbe da dire, romantica avventura?
Aprire una libreria a Procida è stata, e in parte lo è ancora, un’avventura, non saprei se romantica, sicuramente affascinante. Come spesso accade, tutto è iniziato un po’ per caso, o forse per niente a caso, dipende da quale angolazione si osservano i fatti. C’era la forte domanda, che nasceva dagli stessi procidani, di aprire una libreria vera in un’isola che conta quasi 12.000 abitanti. Ci si è rivolti così a un bravissimo libraio, Fabio Masi, che da anni riesce ad animare con successo la libreria L’ultima spiaggia nella piccolissima isola di Ventotene. Fabio, che è un amico storico di Nutrimenti, venne da me durante un Salone del libro di Torino, mi raccontò la sua esperienza e mi propose di tentare insieme quell’avventura. Iniziammo a ragionarci su: io e Ada Carpi andammo a Procida e cominciammo a vedere locali, a incontrare persone e studiare la situazione. Poi Fabio ha dovuto rinunciare, pressato da altre sfide e altri problemi; noi abbiamo deciso di continuare, anche da soli. Perché per una casa editrice gestire una libreria è come aprire un oblò sul mondo, uscire dalla propria redazione, dai rapporti con la distribuzione, per incontrare finalmente i lettori e capire dove stanno andando, o vorrebbero andare. E poi perché siamo convinti che anche questo significhi fare promozione della lettura: aprire una libreria in un territorio dove non esistono librerie significa aprire un vero e proprio presidio culturale, rendere possibile a una comunità, e specie ai più giovani, familiarizzare con i libri. Certo, di questi tempi è una scommessa ad alto rischio, ma a due anni di distanza non ne siamo pentiti.

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La libreria si definisce libreria indipendente, pur sotto il marchio di una media casa editrice. Perché?
Perché si differenzia nettamente da una libreria “di catena” che, in Italia, fa parte di un gruppo editoriale proprietario e nello stesso tempo e di una società di distribuzione.

Mare e vela costituiscono, insieme a narrativa e saggistica, una delle tre collane di Nutrimenti. Quale spazio viene dato al mare negli scaffali della libreria di Procida?
In un’isola come Procida il mare ha ovviamente un posto di rilievo, e non tanto perché Nutrimenti ha un importante settore della propria produzione dedicata al mare e alla vela. L’isola è, infatti, una meta importante di turismo nautico, e nel bel porto turistico, proprio a due passi dalla nostra libreria, operano alcune delle società di charter più attive nel Tirreno. Dalla primavera all’autunno inoltrato arrivano a Procida, dunque, moltissimi appassionati del settore che generano una domanda significativa  cui è giusto offrire un’ampia selezione di titoli.

Come ha reagito la cittadinanza all’apertura di Nutrimenti Bookshop e quale rapporto si è costruito con il territorio?
C’è stata una risposta entusiasta e quasi commovente. Ancora ricordo con stupore il giorno dell’inaugurazione della libreria, quando centinaia di persone vennero a trovarci, portandoci doni, o soltanto per ringraziarci. È qualcosa che non dimentico, e che ci impegna in modo particolare a proseguire con impegno in quest’avventura. C’è da dire che da subito abbiamo cercato un rapporto vivo con la popolazione di Procida. Fin da quando il locale della libreria era ancora in ristrutturazione abbiamo promosso incontri con gli insegnanti, le associazioni e gli operatori culturali dell’isola. Perché sono convinto che una libreria vive solo se riesce a stabilire legami forti e profondi con il territorio e la comunità che la circonda.

Natalia Ambrosino

Natalia Ambrosino

Chi sono i librai di Nutrimenti Bookshop?
I librai sono oggi due giovani e bravissimi fratelli procidani. Natalia Ambrosino ci accompagna fin dall’inizio, con un entusiasmo e una determinazione che le hanno permesso in questi due anni di acquisire competenze importanti, decisive sia per la gestione tecnica della libreria, sia per supportare i clienti. All’inizio Natalia è stata affiancata da Danilo Petrucci, forte di dieci anni di esperienza nella Fnac di Napoli. A gennaio di quest’anno Daniele ci ha lasciato per tornare a lavorare nella sua città. Al suo posto è subentrato Leonardo Ambrosino, fratello di Natalia, trentenne con già alle spalle esperienze lavorative anche in altri continenti, che ha affrontato i primi mesi con entusiasmo e spirito di iniziativa. E proprio perché crediamo che la formazione sia decisiva per chi lavora in libreria, a gennaio Natalia ha frequentato il seminario per librai della scuola Mauri.

A Natalia e a Leonardo chiediamo: chi sono i clienti di Nutrimenti Bookshop?
I nostri lettori hanno dai pochi mesi di vita a oltre settant’anni. In generale possiamo ritenerci soddisfatti dell’avvicinamento di molti bambini e ragazzi che negli ultimi mesi stanno frequentando la libreria. Ad oggi ben 1500 persone hanno scelto Nutrimenti bookshop, richiedendo la nostra tessera clienti. Un ringraziamento va rivolto ai numerosi docenti che in questi anni hanno portato i ragazzi in libreria per alcune letture di classici, hanno contribuito a renderla nota. La libreria deve essere luogo di ispirazione, di incontri, di confronti dove tutti possano entrare anche solo per dare un’occhiata.

Nel giugno 2015, da un’idea della scrittrice Chiara Gamberale, è nato il festival letterario Procida racconta. Sei autori in cerca di personaggio: sei scrittori per pochi giorni sull’isola “per eleggere a personaggio uno degli abitanti”. Di che cosa si tratta?
Il festival Procida racconta è nato durante una cena a Corricella, dopo una presentazione molto vivace e partecipata di un libro di Chiara Gamberale nella nostra libreria. L’idea, semplice e rivoluzionaria, è stata quella di un festival che portasse sei scrittori italiani, alcuni fra i nomi più famosi, altri fra i giovani emergenti, a passare cinque giorni sull’isola con la richiesta di scrivere un racconto su un personaggio procidano reale. Un modo per raccogliere pezzi di storia dell’isola, ma anche per fare promozione della lettura e della letteratura. Lo ha dimostrato l’incredibile successo della serata finale della prima edizione, con veri momenti di commozione. Centinaia di procidani hanno infatti ascoltato, da Chiara Gamberale, Walter Siti, Paolo Di Paolo, Leonardo Colombati, Michela Monferrini e Annalena Benini, racconti su persone che conoscono bene, che magari incontrano tutti i giorni per strada o al mercato, ma che di certo non avevano mai sentito narrare in questo modo. Un modo concreto per trasmettere la funzione della letteratura e per incentivare la lettura. A giugno di quest’anno, sempre sotto la direzione artistica di Chiara Gamberale, si svolgerà la seconda edizione con Massimo Gramellini, Nicola La Gioia, Simona Sparaco, Francesco Pacifico, Enrico Buonanno e Silvia Nucini.

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La libreria organizza eventi?
La libreria fin dall’inizio ha organizzato incontri per la presentazione di libri e autori, ma anche visite per le classi delle scuole di Procida e letture comuni per i più piccoli. Lo spazio non è grandissimo, ma si riesce facilmente a ospitare circa cinquanta persone. Per gli eventi maggiori, come la serata finale di Procida racconta, facciamo ricorso, grazie al sostegno del Comune, a strutture più grandi e di notevole suggestione, come l’ex chiesa di Santa Margherita, affacciata sul golfo fra Ischia, Capri e la costa Campana.

Da pochi giorni in libreria sono presenti i libri della piccola casa editrice romana Edizioni di Atlantide. Una vera e propria sfida. Quale sinergia è nata tra libreria e casa editrice?
Non c’è nessuna sinergia particolare con le Edizioni di Atlantide ma c’è la scelta, fin dalla nascita della libreria, di dare spazio a più marchi editoriali possibili, a rendere visibile cioè quella “bibliodiversità” di cui ora si parla molto e che andrebbe tutelata di più. Dunque tanti marchi, anche di case editrici piccole o piccolissime, come la neonata Atlantide, a cui facciamo tutti gli auguri del caso, e anche tanti titoli diversi, anche di catalogo, non solo le poche decine di best seller del momento.

Nutrimenti Bookshop ha riservato ai più piccoli un intero soppalco di libri e spazi dedicati. Chi sono i vostri piccoli lettori e come incidono sulle vendite globali della libreria?
I nostri piccoli lettori incidono in maniera significativa sulle vendite. Abbiamo dei piccoli lettori che iniziano con i libri tattili per poi arrivare ai grandi illustrati. Il loro entusiasmo è motivo di grande soddisfazione per noi che proviamo a scegliere i titoli migliori.

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Quali sono i titoli di punta per l’estate?
Sicuramente Serenata senza nome, il libro in uscita a fine giugno di Maurizio de Giovanni, poi l’ultimo titolo di Andrea Camilleri, L’altro capo del filo. Non puntiamo solo ai grandi nomi della narrativa ma ci piace seguire anche i suggerimenti dei lettori. Ovviamente le novità già prenotate sono molte, ma saranno  i nostri lettori a trasformarli in titoli di punta o meno.

Quali libri ci sono sul vostro comodino?
Di tutto e di più. Al momento ci sono tutti i libri che saranno presentati al festival Procida racconta, che si svolgerà dall’8 al 12 giugno. In generale leggiamo molto e leggiamo di tutto. Dalle grandi case editrici alle più piccole. Non facciamo alcun tipo di distinzione. Amiamo leggere da sempre e grazie a questo lavoro possiamo leggere ancora di più, per crescere, migliorare e consigliare i nostri lettori.

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A Firenze c’è Marabuk, la libreria in cooperativa

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Marabuk
Via Maragliano, 29/e – Firenze
tel. 055 360437
info.marabuk@gmail.com
Facebook

di Lorena Bruno

Nel novembre 2012, dopo 18 anni di attività, ha chiuso Edison, la libreria di piazza della Repubblica a Firenze, per il mancato rinnovo del contratto d’affitto, non perché la libreria andasse male. Al suo posto oggi c’è Feltrinelli Red. Alcuni librai non si sono arresi alla disoccupazione, hanno fondato una cooperativa e aperto una loro libreria. Abbiamo intervistato una di loro, Marida Maritato.

Quando e perché nasce la libreria Marabuk?
La libreria ha aperto il 21 marzo 2015, ma il progetto è partito prima, perché la nostra cooperativa, Materiali resistenti, è nata il 18 luglio 2014. La cooperativa è il frutto dei nostri progetti dopo la chiusura della libreria Edison: ci siamo scelti tra noi per comunione d’intenti e abbiamo iniziato a lavorare al progetto di apertura di una libreria nostra. L’idea è nata dalla voglia di continuare a fare il proprio lavoro in modo indipendente: l’unico sistema era farlo per conto nostro. Siamo molto soddisfatti, tutti i nostri trattamenti di fine rapporto sono stati investiti sulla libreria, al di là di pochi aiuti da parte della Filcams Cgil o la Legacoop Firenze, non abbiamo avuto nessun aiuto. Ci sono stati tanti buoni propositi del Comune, della Provincia e dalla Regione, però ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto da soli, che dà molta più soddisfazione.

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Chi sono i librai di Marabuk?
Siamo sei soci, Daniele, Lorenzo, Vincenzo, Maria, io e Simone. Io ho quindici anni di esperienza, gli altri molti di più. Siamo dei sognatori.

Parliamo del nome della libreria, perché si chiama Marabuk?
Il nome è una fortunata coincidenza: la nostra cooperativa, come dicevo, si chiama Materiali resistenti, quindi volevamo un nome che non si distaccasse molto da questo, ma che fosse più adatto a una libreria. “Mar” richiama il nome della cooperativa, abbiamo pensato che dovesse essere mar-at-buk, molto italianizzato; in seguito abbiamo trovato questo spazio in via Maragliano 29 a Firenze, abbiamo pensato che calzasse a pennello e l’abbiamo chiamata così.

A Firenze esiste un’associazione di librerie indipendenti?
Non ancora. Ci sono state molte riunioni negli anni, anche prima che aprissimo; i librai indipendenti hanno sempre cercato di incontrarsi per creare un’associazione che li tutelasse contro lo strapotere delle catene di librerie. Ci stiamo lavorando, speriamo che succeda presto.

Conoscete la piattaforma Satellite Libri, punto di incontro tra libraio, editore e lettore?
La conosciamo, abbiamo curiosato sul loro progetto e li abbiamo visti molto attivi.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia? Di un sindacato di categoria, di un associazionismo più operativo, di una nuova legge Levi?
Il libero mercato non può essere applicato al libro come per qualsiasi altra merce. Il prezzo del libro è bloccato, chi acquista di più ha un determinato sconto e di conseguenza può scontare di più, cosa che noi non possiamo fare. Non potremmo applicare uno sconto del 15% come fa Feltrinelli, chiuderemmo subito, come tutti i librai indipendenti. Ci vorrebbe più sostegno, che in Italia non c’è, perché non c’è interesse nel promuovere la cultura, nel far sì che i piccoli librai rimangano aperti, anzi spesso risultano un po’ scomodi se non promuovono un determinato tipo di libri. Ci vorrebbe che lo Stato tutelasse la diversità, nel settore dei libri come in ogni altro. I librai indipendenti però resistono perché a Firenze stanno rifiorendo, seppure a fatica, coraggiosamente. Bisogna puntare sulla diversificazione, offrendo al cliente ciò che si aspetta da un libraio: non il mordi e fuggi dell’ultimo libro di grido che si può trovare dappertutto a un prezzo minore, ma offrire dei servizi come la competenza, la possibilità di trovare in libreria iniziative per la cultura, senza limitare le idee. A livello nazionale un’associazione tra librai potrebbe aiutare molto, a livello locale non fino in fondo. Fin quando non si prendono le distanze dall’idea di coltivare il proprio orticello, gelosi del proprio spazio, non si riuscirà mai a raggiungere un risultato: se la cultura gira, gira per tutti. Noi cerchiamo di interagire con gli commercianti della nostra zona, perché ha bisogno di rinascere: se il quartiere non fa rete non sopravvive nessuno.

marabuk1Quali sono i criteri per la scelta dei titoli da mettere sui vostri scaffali?
Il mercato ne detta alcuni, se so che Fabio Volo vende, piaccia o no, noi dobbiamo tenerlo; poi scegliamo a nostra discrezione: se un autore ci piace molto lo promuoviamo. Ad esempio, a me interessa molto Eureka Street di Robert McLiam Wilson (Fazi Editore) e continuo a ordinarlo nonostante sia uscito anni fa, così come altri miei colleghi consigliano quello che hanno letto e apprezzato. Curiamo molto il settore per ragazzi, stiamo cercando di dare molta evidenza agli autori che seguono il filone della genitorialità ad alto contatto, come Bortolotti, Balsamo e altri, perché proviamo a dare un’impronta diversa alla puericultura. Se mi chiedono i libri della tata, ce l’ho, ma provo anche a offrire un’altra scelta che secondo me è migliore.

Chi sono i clienti di Marabuk e qual è il vostro rapporto con il territorio?
Non ti posso dire se c’è un target particolare, abbiamo aperto da poco e non c’è un settore che va più di un altro, se non quello per ragazzi, che rappresenta la metà del fatturato. La nostra clientela è molto colta, Volo non ha fatto il boom. Cerchiamo di dare spazio alle piccole case editrici come L’orma editore, la Sur, l’Iperborea, la Clichy, che nella grande distribuzione non hanno questa visibilità, al di là di pochi casi in cui il libraio va contro certe direttive. Noi ci teniamo molto perché questa case editrici stanno svolgendo un lavoro enorme di selezione. Proviamo a far conoscere qualcosa di nuovo.

Che cosa c’è da leggere sul tuo comodino?
In questo momento c’è un libro di Donato Carrisi e I cuccioli non dormono da soli di Alessandro Bortolotti.

Patrizio Zurru, libraio sospeso in fermento

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

di Emanuela D’Alessio

Ad agosto Patrizio Zurru ha chiuso la sua libreria Officina dei Libri di Cagliari perché non stava più nelle spese. Ma librai si rimane per sempre e lui non ha smesso di pensare e lavorare con i libri.
La sua ultima idea, concepita e lanciata nei mesi scorsi con i librai di Ticonzero Libri Barbara Salsetta e Maurizio Zicoschi e il fondatore di Miraggi edizioni Fabio Mendolicchio, si chiama Satellite Libri, una nuova piattaforma gratuita per librai, editori e lettori. Un’opportunità innovativa a disposizione di tutti coloro che hanno a cuore il libro e la sua filiera.

Patrizio, cinquantenne sardo, ha iniziato trent’anni fa a fare il libraio in giro per la sua isola, a bordo di un furgone, poi ha proseguito in una libreria di Cagliari, la Libreria degli editori, che ha lasciato dieci anni dopo quando diventò una libreria Mondadori. Dopo un’esperienza come editor presso 3B+Z edizioni, una delle prime case editrici indipendenti sarde, è diventato responsabile della catena di librerie indipendenti sarde, Le librerie della costa. Sette anni fa ha aperto con sua moglie la libreria Piazza Repubblica Libri, poi diventata Officine dei libri e nel 2012 hanno ricevuto (lui e sua moglie) il Premio Montescudaio Pisa Book Festival come migliori librai d’Italia. Il resto è storia, ora si pensa al futuro.

Nei giorni scorsi Patrizio è venuto a Roma. Lo abbiamo intercettato per farci spiegare di quale futuro si tratta.

Patrizio Zurru, libraio sospeso? Ad agosto la tua libreria Officina dei Libri ha chiuso. A rischio di risultare inopportuna o ingenua, mi spieghi il perché?
Andando per punti direi che sì, sono un libraio sospeso, nel senso che ho momentaneamente chiuso l’attività, ma proseguo gli incontri con i colleghi di diverse città col progetto #LibraIntercity che offre l’opportunità di stare a stretto contatto con altre realtà e quindi di imparare e migliorarsi.
La libreria è stata chiusa perché non si stava più nelle spese.

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Forse hai smesso di essere un libraio, ma non hai smesso di lavorare con i libri. È così?
Non ho smesso di fare il libraio perché librai si rimane per sempre. Continuo a ricevere richieste di consigli dai clienti e li indirizzo verso le librerie dove possono trovare determinati libri.

Facciamo un passo indietro. La chiusura di una libreria è sempre un evento triste (un po’ come tagliare un albero o lasciare crollare un monumento). Ma una libreria che chiude in Sardegna, la regione con un indice di lettura superiore alla media nazionale, con iniziative come Liberos, con una “classe di scrittori” solida e variegata fa più effetto. Com’è la situazione in realtà?
L’indice di lettura è alto, ma è alta anche la posizione della Sardegna nella classifica dei libri acquistati online. Poi, magari si va a festival, rassegne, si ascolta e si vede l’evento ma il libro rimane perlopiù sul banchetto.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Sardegna?
Non te lo so dire, in realtà. Forse di frequentatori di librerie.

Sei sbarcato a Roma a metà ottobre per avviare Satellite Libri, la nuova piattaforma al servizio dei librai.  Di che cosa si tratta, chi sono gli attori coinvolti, quali gli obiettivi e le aspettative?
Satellite Libri è una piattaforma gratuita per i librai che si possono interfacciare con gli editori. Il progetto è già in una fase più avanzata, dopo gli incontri dei giorni scorsi, con l’apertura del blog che seguirò io, la newsletter curata da Barbara Salsetta (libraia di Ticonzero Libri), la programmazione informatica di Maurizio Zicoschi (libraio di TiconzeroLibri) e la grafica e parte creativa di Fabio Mendolicchio (fondatore di Miraggi edizioni). Il nostro obiettivo è cercare di risolvere le problematiche che esistono fra librai e il resto della filiera, mettendo appunto a loro disposizione una piattaforma che serva anche per lo scambio di opinioni e suggerimenti per il futuro delle librerie.

L’iscrizione alla piattaforma è gratuita, ma quali sono i guadagni e i costi per ciascuna categoria di utente (libraio, editore, e lettore)?
L’editore ci guadagna in termini di visibilità, il messaggio lanciato da Satellite raggiunge i librai ma anche i blogger che possono avere uno spazio all’interno della piattaforma (a proposito, siete invitati anche voi). I librai hanno la possibilità di tenere in libreria i libri che l’editore vorrà affidargli (la scelta è reciproca e consensuale) e di rivenderli anche a colleghi della zona che magari hanno bisogno di alcuni volumi, sempre con uno sconto interessante per gli uni e per gli altri. I lettori troverebbero in libreria titoli altrimenti difficilmente recuperabili, e in tempi brevi.

È previsto anche l’acquisto online dei libri?
Su questo come su altri progetti stiamo ancora lavorando e ne parleremo quanto prima.

Quali sono i librai coinvolti fino a oggi e gli editori che si sono già dichiarati interessati?
Di librai ce ne sono già molti, e tanti altri se ne stanno aggiungendo ogni giorno. Sul sito è possibile visualizzarli regione per regione. SatelliteLibri ha già partecipato ad alcune fiere dell’editoria indipendente, creando un unico stand che raggruppava gli editori iscritti (attualmente sono cinquantasei) con evidente riduzione dei costi di gestione dello spazio fieristico a favore dell’editore partecipante. Il lancio su web è già partito e se tutto andrà per il verso giusto presto ci sarà una vera e propria festa mobile con un Satellite che girerà per l’Italia.

Di associazioni di librai se ne conoscono veramente poche, a livello nazionale e locale. Mi viene in mente la LIM a Milano, a Roma (dove esistono poco più di cento librerie indipendenti) l’unica associazione che conosciamo è Pagine romane, quella che riunisce una decina di librerie dell’usato (e nemmeno tutte di Roma). Il mio elenco finisce qui. Perché è così difficile fare rete tra i librai indipendenti?
Esistono in realtà parecchie reti, non istituzionalizzate, noi librai ci sentiamo quotidianamente. Esiste la rete dei librai Lettidinotte, che si incrocia con quella dei librai Sur e le tante altre che in un modo o nell’altro stiamo cercando di far confluire in Satellite Libri. Abbiamo notato che quando ci sono contenuti e progetti la rete si crea spontaneamente e Satellite Libri mira a fare da collante fra tutti i librai.

Ci spieghi meglio che cos’è Lettidinotte?
È un’idea nata nel marzo di quattro anni fa nella mia libreria a Cagliari. A maggio ne parlai con Marco Zapparoli e Claudia Tarolo (gli editori di Marcos y Marcos) e insieme decidemmo di proporla a un gruppo di editori e librai. Il primo anno parteciparono una dozzina di editori e circa quaranta librerie. Anno dopo anno il numero dei partecipanti è cresciuto e ora mi pare che siano coinvolte circa 220 librerie in Italia ed Europa e circa settanta editori. Tutti uniti dallo spirito della creatività legato alla notte del solstizio d’estate, anche se siamo diventati più elastici prevedendo eventi che iniziano settimane prima e in alcuni casi si svolgono anche nei mesi successivi. L’associazione che segue i progetti si chiama Letteratura Rinnovabile e grazie alla professionalità dei suoi fondatori tutto questo è stato possibile.

Marco Zapparoli, Claudia Tarolo e Patrizio Zurru

Marco Zapparoli, Claudia Tarolo e Patrizio Zurru

Manca un vero e proprio sindacato di categoria, comunque un referente unico che svolga un ruolo di interlocuzione nei confronti delle istituzioni per sensibilizzare, promuovere e sollecitare interventi legislativi. La famosa legge Levi sembra essere l’unica nel settore dell’editoria e sulla quale si stenta a trovare (tra i librai indipendenti) una posizione unanime. Qual è la tua opinione al riguardo?
Crediamo che ci sia un problema generale di sfiducia nei confronti di qualsivoglia istituzione, specie nel nostro caso quando si nota che di fronte alle esigenze di categoria le stesse istituzioni non hanno tenuto in debito conto le voci e gli appelli di aiuto che arrivavano da più componenti della filiera. Facciamo un esempio. Per quanto riguarda la legge Levi, bisognerebbe riscriverla totalmente, non solo migliorarla, prendendo esempio da altri paesi europei, non ultimo il Portogallo. Quindi, abolizione degli sconti se non dal diciottesimo mese di pubblicazione, lavorare tutti ad armi pari. Questo porterebbe secondo noi alla riduzione del prezzo del libro, e quindi si arriverebbe alla soddisfazione dell’ultimo fruitore della filiera del libro, il lettore.

Sembrerebbe, messa in questi termimi, che la crisi delle librerie indipendenti dipenda solo da una politica sbagliata degli sconti. Il problema forse andrebbe affrontato con un approccio più ampio che tenga conto dell’intera filiera?
Io non parlo solo della crisi delle indipendenti, anche le librerie di catena soffrono nonostante gli sconti. Proprio per questo la nostra proposta porterebbe, come è avvenuto altrove, a un ribasso del prezzo di copertina e a una maggiore affluenza in libreria, alla possibilità da parte delle biblioteche di acquistare più volumi e rendere visibile un numero maggiore di titoli.

Come dovrebbe essere il rapporto tra libraio e territorio?
Il rapporto fra libraio e territorio migliorerebbe se si potesse lavorare tutti ad armi (libri) pari. Non ci sarebbe la necessità di fare chilometri per uno sconto o un ordine online. Il libraio tornerebbe a diventare un consulente e un amico della popolazione che lo circonda.

Abbiamo appena finito di scandalizzarci per la nascita del “mostro” editoriale Mondadori-Rizzoli. Si temono, forse a ragione, ripercussioni negative per la piccola editoria indipendente. Per le librerie indipendenti invece quali potrebbero essere le conseguenze?
È una situazione ancora in pieno sviluppo, lo scenario non è chiaro al loro interno, figuriamoci per i librai e per i lettori, cui poco importa da dove arrivi un libro, l’importante è che arrivi.

Come dovrebbe essere il rapporto tra libraio ed editore?
Il rapporto dovrebbe essere come sta diventando, diretto, nel senso di una comunicazione continua, con il racconto delle uscite e del catalogo, delle iniziative e dei progetti. Finalmente questo “porta a porta” sta producendo questi risultati.

Italia paese di marinai, poeti e… scrittori. Perché invece non siamo anche un paese di lettori?
Sono troppe le cause, inutile cercare un o più colpevoli.

Tu che tipo di lettore sei e che cosa c’è da leggere in questo momento sul tuo comodino?
Ora sto leggendo il libro di Francesco Forlani, Manifesto del comunista dandy, di Miraggi edizioni; C’è vita sulla terra? di Juan Villoro, Sur edizioni, e una serie di inediti per l’agenzia letteraria www.stradescritte.it. Anzi, a proposito, a Roma faremo una lettura delle trame e di alcuni inediti, nascondendo il nome dell’autore, per testare le reazioni del pubblico già prima della proposta agli editori.

Ancora una domanda. Libraio che diventa agente letterario. Perché un editore dovrebbe affidarsi a un libraio per scegliere e pubblicare i suoi nuovi autori?
Sono agente letterario da dieci anni, salvo una breve pausa. Gli editori che mi conoscono sanno che sono abbastanza selettivo già come libraio; che lavoro in libreria da circa trent’anni e che quindi ho “visivamente” in testa in quale scaffale il collega potrebbe collocare il libro inviato. In più ci avvaliamo di una buona squadra di lettori, editor e professionisti del settore. In questo momento di iperproduzione non sempre è facile scegliere, se c’è un filtro, un intermediario, anche il lavoro dell’editor viene agevolato.

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Foto: Simon Cocks

I consigli di Barbara Facchini e Alessandro Fratini
– Libreria Risvolti

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Risvolti
Via Sestio Calvino, 73-75 00174 – Roma
Tel./Fax. 0689537244
e-mail:info@libreriarisvolti.it

C’è ancora posto in valigia? Perché dalla libreria Risvolti arrivano nuovi consigli.

Prendimi, Lisa Gardner (trad. di Daniele Petruccioli), Marcos y Marcos, 2015
Charlene Rosalind Carter Grant aspetta il suo assassino, lo fa da un anno, allenandosi a sparare, a tirar pugni e a correre perché le sue due migliori amiche sono già state uccise lo stesso giorno a un anno di distanza e ora è arrivato il suo turno.
Il sergente investigativo D. D. Warren si ritroverà a dover dare la caccia all’ipotetico assassino di Charlene e, allo stesso tempo, a un killer che giustizia i pedofili di Boston.
Il nuovo thriller di Lisa Gardner, come i precedenti, è un meccanismo perfetto, è impossibile staccare gli occhi dal libro.

Una spola di filo blu, Anne Tyler (trad. di L. Pignatti), Guanda, 2015
Ogni famiglia ha i suoi segreti, anche i Whitshank hanno i loro, hanno una storia e un modo di ricordarla e raccontarla. Anne Tyler ci accompagna, con la grande scrittura che la caratterizza, nella vita di questa famiglia, attraverso i Whitshank di oggi e quelli del passato, una famiglia molto unita (tavolate domenicali, vacanze tutti insieme ogni anno) ma pur sempre soggetta a quegli scricchiolii cui la vita vera ci sottopone.
Personaggi reali, irosi, simpatici, lunatici si muovono in una grande e solida casa di Baltimora, ma le grandi case, come le grandi famiglie, hanno bisogno di continue cure e attenzioni, altrimenti gli scricchiolii aumentano.

Più gentile della solitudine, Yiyun Li (trad. di Laura Noulian), Einaudi, 2015
A vent’anni di distanza Boyang cerca di mettersi in contatto con le amiche d’infanzia Ruyu e Moran, che ormai vivono in America, per comunicare loro la morte di Shoai. Questo episodio rievocherà nei protagonisti l’infanzia condivisa nella Pechino degli anni ’80, in particolare l’estate del 1989, a pochi giorni dagli scontri di piazza Tienanmen, e un segreto che dalla fine di quell’estate in poi ha portato solo solitudine nelle loro vite. Una solitudine radicata, divenuta indispensabile ma che ognuno di loro dopo vent’anni deciderà di superare. Yiyun Li’, con uno sguardo intimo e una scrittura tagliente, ci accompagna nelle vite dei protagonisti, senza giudicarli ma semplicemente seguendo con noi l’evolversi dei loro pensieri ed emozioni.

Un terribile amore, Catherine Dunne (trad. A. Arduini), Guanda, 2015
Per il suo ultimo, bellissimo romanzo, Catherine Dunne pare abbia preso ispirazione da un personaggio della mitologia greca, Clitennestra (la bellissima e vendicativa moglie di Agamennone); il romanzo infatti richiama molto la tragedia greca sia nello svolgimento sia nell’ambientazione. La scrittrice irlandese costruisce una trama intricata dove ogni azione dei personaggi ha una sua causa e un suo effetto. Le protagoniste hanno due personalità molto diverse tra loro e anche in questo caso la Dunne conferma la bravura nel delineare fisicamente e psicologicamente i personaggi.
Due donne, Calista e Pilar, la storia di una l’inverso dell’altra: Calista cercherà nell’amore per Alexandros la propria indipendenza, Pilar a causa di un amore clandestino quasi la perderà. Entrambe toccheranno il fondo, ma si rialzeranno più forti, determinate e vendicative. Le due donne quasi non interagiscono, ma si sfiorano, sono comunque presenti l’una nella vita dell’altra senza saperlo. Entrambe troveranno la forza di lottare per la propria vita, entrambe perderanno qualcosa di molto importante. Ve lo consigliamo.

Consigli di lettura di Lina Monaco e Maurizio Ceccato –
Libreria Scripta Manent

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Scripta Manent
Via Pietro Fedele, 54 – Roma
tel. 06 97 99 33 19

Ecco i consigli di lettura della libreria Scripta Manent.

krusoKruso, Lutz Seiler (trad. di Paola Del Zoppo), Del Vecchio editore.
Kruso è un romanzo che non t’aspetti. Inizia con una vicenda privata, la perdita dell’amata, e ci presenta il protagonista Ed, completamente in balia di una vorticosa spirale di dolore che sembra tirarlo inesorabilmente verso il basso. Poi la riscossa, il tentativo di placare la sofferenza cercando rifugio in un luogo dai tratti fantastici e leggendari. Sull’isola Hidensee per Ed inizia una vera e propria avventura fatta di incontri e “misteri” notturni.  La pubblicazione di Del Vecchio e la traduzione della sempre ottima Paola Del Zoppo, sono a corollario di alta qualità.

L’Amalassunta, Pier Franco Brandimarte, Giunti, 2014
L’Amalassunta è il romanzo d’esordio del giovanissimo Pier Franco Brandimarte. La vicenda ci riporta tra i silenzi e i colori che padroneggiano l’entroterra abruzzese e marchigiano, con qualche capatina a Bologna e a Parigi. Tutti i luoghi in cui il genio di Osvaldo Licini prese forma attraverso le sue opere più famose. L’Amalassunta si muove in bilico sul crinale tra saggio e narrativo. La scrittura è raffinata, elegante, misurata. A tratti strappa il cuore con le descrizioni paesaggistiche e le atmosfere suggestive. Bravissimo Brandimarte.

Bcomics, AAVV, Ifix
Bcomics • fucilate a strisce è una novità a tutto tondo nel panorama dei fumetti. Il primo volume della trilogia si chiama Crack! e indaga, secondo il segno specifico di ogni autore, il mondo delle onomatopee, che nel fumetto rappresentano la forma sonora più diffusa. Crack! è il filo conduttore delle dieci storie, declinato in ogni sua possibile accezione. Nota di rilievo: il progetto grafico è del nostro inesauribile Maurizio Ceccato.
Martedì 21 luglio alle 21, Bcomics sarà a 100 libri in giardino, la rassegna estiva organizzata dalla libreria Giufà, al Quadraro in Via Filippo Re (zona Tuscolana).

La Ferocia, Nicola Lagioia, Einaudi, 2015
La Ferocia va letto. Punto e basta. Le critiche a prescindere sono per i qualunquisti.

Con questi suggerimenti Lina e Maurizio vi augurano una calda e assolata estate. Tornate tutti abbronzati a leggere tra le nostre righe bianche e rosse. Ci vediamo a settembre.