di Emanuela D’Alessio
Leggere un libro di VanniSantoni (in realtà ne ho letti due in tutto) è un’esperienza conoscitiva, oltre che letteraria, di una certa importanza perché lui ci parla, sostanzialmente, di ciò che ha sperimentato in prima persona, mettendolo poi a disposizione di un’idea narrativa.
La verità su tutto – è di queste ore la notizia che sarà tra i candidati al Premio Strega 2022 – ci mette in contatto con rave culture, misticismo orientale, meditazione, pratiche tantriche, comunità spirituali, ricerca del nirvana ed esperienze psichedeliche. Tutte questioni con cui Santoni, ne sono certa, ha avuto modo di confrontarsi. E quindi, attraverso il percorso accidentato, lungo e faticosissimo di Cleopatra, detta Cleo, che da attivista del rave culture e sociologa insoddisfatta si trasforma in “santona” con un milione di adepti, dopo molteplici passaggi di “livello” (ma non è un videogioco!), Santoni sembra volerci narrare qualcosa che lo ha riguardato e accompagnato, almeno per un po’.
Lo fa, è questa la sua cifra vincente, con ironia e divertimento, lasciando così irrisolto il dubbio che ci accompagna fino alla fine: ci crede veramente a questo complesso universo di mistica orientale, meditazione, mantra e rituali, o ci sta svelando con discreta allegria che solo di cialtroneria e paccottiglia psichedelica si tratti?
A ben leggere, tutta la narrazione si dipana tra molteplici dubbi, a cominciare da quello che dà l’abbrivo all’esperienza “rivoluzionaria” di Cleo: si può non fare del male a qualcuno una volta che si entra in un sistema di scelte? Quali sono i confini tra il libero arbitrio e la dimensione dell’impossibilità e dell’inevitabilità? Senza l’uso massiccio di sostanze psichedeliche quell’incoscienza trascendentale cui alcuni ambiscono è realmente raggiungibile? Si può veramente diluire il bisogno individuale di amore, gratificazione, esercizio del potere, appagamento sessuale, in quello collettivo e universale?
Non ci sono risposte, o meglio, ciascuno può intuire la propria e Santoni mette a disposizione di chi si vuole incamminare sui sentieri spirituali, la propria mappa di letture (e qui fa sul serio) che inizia con il Diario di Etty Hillesum passando, tra gli altri, per i Racconti di un pellegrino russo, i Vangeli, le Confessioni di Sant’Agostino, il Vivekachudamani (i principi fondamentali per liberarsi della dualità dell’esistenza). Lungo il cammino si entra in contatto con l’esicasmo cristiano, il non-dualismo tantrico, la ricerca del senso del male (piccolo o grande che sia il male sembra irrimedibile), la ricerca del senso del bene, e la voce di Simon Weil che funge da coscienza icastica (comunque la protagonista Cleopatra non è pazza).
La verità su tutto offre molti altri “percorsi di lettura” e anche per questo si rivela una preziosa fonte di ispirazione e riflessione, pur continuando a sorridere.