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Patrizio Zurru, libraio sospeso in fermento

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

di Emanuela D’Alessio

Ad agosto Patrizio Zurru ha chiuso la sua libreria Officina dei Libri di Cagliari perché non stava più nelle spese. Ma librai si rimane per sempre e lui non ha smesso di pensare e lavorare con i libri.
La sua ultima idea, concepita e lanciata nei mesi scorsi con i librai di Ticonzero Libri Barbara Salsetta e Maurizio Zicoschi e il fondatore di Miraggi edizioni Fabio Mendolicchio, si chiama Satellite Libri, una nuova piattaforma gratuita per librai, editori e lettori. Un’opportunità innovativa a disposizione di tutti coloro che hanno a cuore il libro e la sua filiera.

Patrizio, cinquantenne sardo, ha iniziato trent’anni fa a fare il libraio in giro per la sua isola, a bordo di un furgone, poi ha proseguito in una libreria di Cagliari, la Libreria degli editori, che ha lasciato dieci anni dopo quando diventò una libreria Mondadori. Dopo un’esperienza come editor presso 3B+Z edizioni, una delle prime case editrici indipendenti sarde, è diventato responsabile della catena di librerie indipendenti sarde, Le librerie della costa. Sette anni fa ha aperto con sua moglie la libreria Piazza Repubblica Libri, poi diventata Officine dei libri e nel 2012 hanno ricevuto (lui e sua moglie) il Premio Montescudaio Pisa Book Festival come migliori librai d’Italia. Il resto è storia, ora si pensa al futuro.

Nei giorni scorsi Patrizio è venuto a Roma. Lo abbiamo intercettato per farci spiegare di quale futuro si tratta.

Patrizio Zurru, libraio sospeso? Ad agosto la tua libreria Officina dei Libri ha chiuso. A rischio di risultare inopportuna o ingenua, mi spieghi il perché?
Andando per punti direi che sì, sono un libraio sospeso, nel senso che ho momentaneamente chiuso l’attività, ma proseguo gli incontri con i colleghi di diverse città col progetto #LibraIntercity che offre l’opportunità di stare a stretto contatto con altre realtà e quindi di imparare e migliorarsi.
La libreria è stata chiusa perché non si stava più nelle spese.

libreria chiusa

Forse hai smesso di essere un libraio, ma non hai smesso di lavorare con i libri. È così?
Non ho smesso di fare il libraio perché librai si rimane per sempre. Continuo a ricevere richieste di consigli dai clienti e li indirizzo verso le librerie dove possono trovare determinati libri.

Facciamo un passo indietro. La chiusura di una libreria è sempre un evento triste (un po’ come tagliare un albero o lasciare crollare un monumento). Ma una libreria che chiude in Sardegna, la regione con un indice di lettura superiore alla media nazionale, con iniziative come Liberos, con una “classe di scrittori” solida e variegata fa più effetto. Com’è la situazione in realtà?
L’indice di lettura è alto, ma è alta anche la posizione della Sardegna nella classifica dei libri acquistati online. Poi, magari si va a festival, rassegne, si ascolta e si vede l’evento ma il libro rimane perlopiù sul banchetto.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Sardegna?
Non te lo so dire, in realtà. Forse di frequentatori di librerie.

Sei sbarcato a Roma a metà ottobre per avviare Satellite Libri, la nuova piattaforma al servizio dei librai.  Di che cosa si tratta, chi sono gli attori coinvolti, quali gli obiettivi e le aspettative?
Satellite Libri è una piattaforma gratuita per i librai che si possono interfacciare con gli editori. Il progetto è già in una fase più avanzata, dopo gli incontri dei giorni scorsi, con l’apertura del blog che seguirò io, la newsletter curata da Barbara Salsetta (libraia di Ticonzero Libri), la programmazione informatica di Maurizio Zicoschi (libraio di TiconzeroLibri) e la grafica e parte creativa di Fabio Mendolicchio (fondatore di Miraggi edizioni). Il nostro obiettivo è cercare di risolvere le problematiche che esistono fra librai e il resto della filiera, mettendo appunto a loro disposizione una piattaforma che serva anche per lo scambio di opinioni e suggerimenti per il futuro delle librerie.

L’iscrizione alla piattaforma è gratuita, ma quali sono i guadagni e i costi per ciascuna categoria di utente (libraio, editore, e lettore)?
L’editore ci guadagna in termini di visibilità, il messaggio lanciato da Satellite raggiunge i librai ma anche i blogger che possono avere uno spazio all’interno della piattaforma (a proposito, siete invitati anche voi). I librai hanno la possibilità di tenere in libreria i libri che l’editore vorrà affidargli (la scelta è reciproca e consensuale) e di rivenderli anche a colleghi della zona che magari hanno bisogno di alcuni volumi, sempre con uno sconto interessante per gli uni e per gli altri. I lettori troverebbero in libreria titoli altrimenti difficilmente recuperabili, e in tempi brevi.

È previsto anche l’acquisto online dei libri?
Su questo come su altri progetti stiamo ancora lavorando e ne parleremo quanto prima.

Quali sono i librai coinvolti fino a oggi e gli editori che si sono già dichiarati interessati?
Di librai ce ne sono già molti, e tanti altri se ne stanno aggiungendo ogni giorno. Sul sito è possibile visualizzarli regione per regione. SatelliteLibri ha già partecipato ad alcune fiere dell’editoria indipendente, creando un unico stand che raggruppava gli editori iscritti (attualmente sono cinquantasei) con evidente riduzione dei costi di gestione dello spazio fieristico a favore dell’editore partecipante. Il lancio su web è già partito e se tutto andrà per il verso giusto presto ci sarà una vera e propria festa mobile con un Satellite che girerà per l’Italia.

Di associazioni di librai se ne conoscono veramente poche, a livello nazionale e locale. Mi viene in mente la LIM a Milano, a Roma (dove esistono poco più di cento librerie indipendenti) l’unica associazione che conosciamo è Pagine romane, quella che riunisce una decina di librerie dell’usato (e nemmeno tutte di Roma). Il mio elenco finisce qui. Perché è così difficile fare rete tra i librai indipendenti?
Esistono in realtà parecchie reti, non istituzionalizzate, noi librai ci sentiamo quotidianamente. Esiste la rete dei librai Lettidinotte, che si incrocia con quella dei librai Sur e le tante altre che in un modo o nell’altro stiamo cercando di far confluire in Satellite Libri. Abbiamo notato che quando ci sono contenuti e progetti la rete si crea spontaneamente e Satellite Libri mira a fare da collante fra tutti i librai.

Ci spieghi meglio che cos’è Lettidinotte?
È un’idea nata nel marzo di quattro anni fa nella mia libreria a Cagliari. A maggio ne parlai con Marco Zapparoli e Claudia Tarolo (gli editori di Marcos y Marcos) e insieme decidemmo di proporla a un gruppo di editori e librai. Il primo anno parteciparono una dozzina di editori e circa quaranta librerie. Anno dopo anno il numero dei partecipanti è cresciuto e ora mi pare che siano coinvolte circa 220 librerie in Italia ed Europa e circa settanta editori. Tutti uniti dallo spirito della creatività legato alla notte del solstizio d’estate, anche se siamo diventati più elastici prevedendo eventi che iniziano settimane prima e in alcuni casi si svolgono anche nei mesi successivi. L’associazione che segue i progetti si chiama Letteratura Rinnovabile e grazie alla professionalità dei suoi fondatori tutto questo è stato possibile.

Marco Zapparoli, Claudia Tarolo e Patrizio Zurru

Marco Zapparoli, Claudia Tarolo e Patrizio Zurru

Manca un vero e proprio sindacato di categoria, comunque un referente unico che svolga un ruolo di interlocuzione nei confronti delle istituzioni per sensibilizzare, promuovere e sollecitare interventi legislativi. La famosa legge Levi sembra essere l’unica nel settore dell’editoria e sulla quale si stenta a trovare (tra i librai indipendenti) una posizione unanime. Qual è la tua opinione al riguardo?
Crediamo che ci sia un problema generale di sfiducia nei confronti di qualsivoglia istituzione, specie nel nostro caso quando si nota che di fronte alle esigenze di categoria le stesse istituzioni non hanno tenuto in debito conto le voci e gli appelli di aiuto che arrivavano da più componenti della filiera. Facciamo un esempio. Per quanto riguarda la legge Levi, bisognerebbe riscriverla totalmente, non solo migliorarla, prendendo esempio da altri paesi europei, non ultimo il Portogallo. Quindi, abolizione degli sconti se non dal diciottesimo mese di pubblicazione, lavorare tutti ad armi pari. Questo porterebbe secondo noi alla riduzione del prezzo del libro, e quindi si arriverebbe alla soddisfazione dell’ultimo fruitore della filiera del libro, il lettore.

Sembrerebbe, messa in questi termimi, che la crisi delle librerie indipendenti dipenda solo da una politica sbagliata degli sconti. Il problema forse andrebbe affrontato con un approccio più ampio che tenga conto dell’intera filiera?
Io non parlo solo della crisi delle indipendenti, anche le librerie di catena soffrono nonostante gli sconti. Proprio per questo la nostra proposta porterebbe, come è avvenuto altrove, a un ribasso del prezzo di copertina e a una maggiore affluenza in libreria, alla possibilità da parte delle biblioteche di acquistare più volumi e rendere visibile un numero maggiore di titoli.

Come dovrebbe essere il rapporto tra libraio e territorio?
Il rapporto fra libraio e territorio migliorerebbe se si potesse lavorare tutti ad armi (libri) pari. Non ci sarebbe la necessità di fare chilometri per uno sconto o un ordine online. Il libraio tornerebbe a diventare un consulente e un amico della popolazione che lo circonda.

Abbiamo appena finito di scandalizzarci per la nascita del “mostro” editoriale Mondadori-Rizzoli. Si temono, forse a ragione, ripercussioni negative per la piccola editoria indipendente. Per le librerie indipendenti invece quali potrebbero essere le conseguenze?
È una situazione ancora in pieno sviluppo, lo scenario non è chiaro al loro interno, figuriamoci per i librai e per i lettori, cui poco importa da dove arrivi un libro, l’importante è che arrivi.

Come dovrebbe essere il rapporto tra libraio ed editore?
Il rapporto dovrebbe essere come sta diventando, diretto, nel senso di una comunicazione continua, con il racconto delle uscite e del catalogo, delle iniziative e dei progetti. Finalmente questo “porta a porta” sta producendo questi risultati.

Italia paese di marinai, poeti e… scrittori. Perché invece non siamo anche un paese di lettori?
Sono troppe le cause, inutile cercare un o più colpevoli.

Tu che tipo di lettore sei e che cosa c’è da leggere in questo momento sul tuo comodino?
Ora sto leggendo il libro di Francesco Forlani, Manifesto del comunista dandy, di Miraggi edizioni; C’è vita sulla terra? di Juan Villoro, Sur edizioni, e una serie di inediti per l’agenzia letteraria www.stradescritte.it. Anzi, a proposito, a Roma faremo una lettura delle trame e di alcuni inediti, nascondendo il nome dell’autore, per testare le reazioni del pubblico già prima della proposta agli editori.

Ancora una domanda. Libraio che diventa agente letterario. Perché un editore dovrebbe affidarsi a un libraio per scegliere e pubblicare i suoi nuovi autori?
Sono agente letterario da dieci anni, salvo una breve pausa. Gli editori che mi conoscono sanno che sono abbastanza selettivo già come libraio; che lavoro in libreria da circa trent’anni e che quindi ho “visivamente” in testa in quale scaffale il collega potrebbe collocare il libro inviato. In più ci avvaliamo di una buona squadra di lettori, editor e professionisti del settore. In questo momento di iperproduzione non sempre è facile scegliere, se c’è un filtro, un intermediario, anche il lavoro dell’editor viene agevolato.

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