Archivi tag: eventi

Raccontare il mondo attraverso il viaggio

Festival-letteratura-viaggio-634x396

Al via il 25 settembre la settima edizione del Festival della Letteratura di Viaggio, iniziativa culturale dedicata al racconto del mondo attraverso le varie narrazioni del viaggio: dalla letteratura alla geografia, dalla fotografia al giornalismo, dal teatro, al cinema e al disegno.

Viaggio inteso come attraversamento di mondi, come scoperta e incontro, occasione di conoscenza, educazione all’alterità.

Fino al 28 settembre, nella splendida cornice di Villa Celimontana a Roma, sede della Società Geografica Italiana che promuove l’iniziativa, si svolgeranno oltre quaranta eventi tra incontri con autori, mostre, premi, laboratori, proiezioni, spettacoli e visite guidate.

Qui il programma.

Claudio Bocci

Claudio Bocci

Il Festival nasce nel 2008 da un’idea di Claudio Bocci, direttore sviluppo e relazioni istituzionali di Federculture e presidente dell’associazione culturale Altrevie. Gli abbiamo chiesto come e perché è nata l’idea.

«È dai numerosi incontri con moltissime persone, tra cui Padre Paolo Dall’Oglio che ricordo per la sua grande intensità, che ho tratto ispirazione per lanciare il Festival. Ma cominciamo dall’inizio. Nella primavera del 587 d.C. due monaci partirono per un viaggio straordinario che li avrebbe portati ad attraversare l’intero mondo bizantino, dalle sponde del Bosforo alle dune sabbiose dell’Egitto. Il risultato del loro avventuroso peregrinare fu Il Prato spirituale, uno dei libri più letti e popolari della tarda antichità. Oltre 1400 anni dopo William Dalrymple, celebre autore scozzese di letteratura di viaggio, ha deciso di ripercorrere quell’itinerario. Il risultato è stato La Montagna Sacra, pubblicato con grande successo alla fine degli anni ’90 del secolo scorso in Gran Bretagna. Il libro, tradotto anche in Italia, muove dal Monastero di Iviron sul Monte Athos (di qui l’evocazione del titolo) per giungere attraverso Turchia, Siria, Libano e Israele all’oasi di Kharga, nell’alto Egitto. Nel corso di questo lungo (anche per i nostri tempi!) viaggio, Dalrymple scopre con stupore ciò che al tempo dei due monaci era evidente: una forte e ricchissima presenza cristiana che si fuse nelle diverse regioni dell’Oriente bizantino con le tradizioni locali, generando peculiari forme di devozione, leggende e riti che hanno portato al proliferare di numerose chiese cristiane; oltre alla chiesa ortodossa,  in Medio Oriente sopravvivono ancora maroniti, melkiti, giacobiti, nestoriani, tutte comunità purtroppo oggi minacciate dal fanatismo islamista che sta dilagando in Iraq e in Siria.
La lettura de La Montagna Sacra fu una folgorazione e mi indusse a ripercorrere il lungo itinerario tracciato in epoca bizantina da due mistici cristiani e ‘riletto’ tanto tempo dopo da uno scrittore nostro contemporaneo. È stato quindi sorprendente anche per me, nei miei viaggi, rivivere una dimensione spazio/temporale antica e contemporanea, anche grazie a incontri inaspettati che mi hanno aiutato ad attraversare il tempo.
Sono andato a rileggere fogli ormai ingialliti del mio diario di viaggio e sono riaffiorati ricordi memorabili come la visita alla Grande Lavra del Monte Athos, l’incontro con un singolare frate italiano della Custodia di Terra Santa a Beirut o, ancora, l’accoglienza un po’ diffidente di un alto prelato della piccola comunità cristiana giacobita di Mar Gabriel, al confine turco-siriano.
Ma l’incontro più importante è stato quello con Padre Paolo Dall’Oglio, che aveva fondato una comunità monastica nell’antico convento di Mar Musa nel deserto siriano, a 80 km da Damasco, recuperando e restaurando un sito straordinario ricco di pregevoli affreschi e di antiche testimonianze di una spiritualità che ora rischia di scomparire per sempre. Tutto ha avuto inizio da qui».

INDILIBR(A)I – Libraio per un giorno, l’iniziativa di Pagina 348

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Pagina 348
Viale Cesare Pavese, 348  (Eur-Ferratella) – Roma
tel. 06-5013604

La pagina Facebook
Twitter

Ilaria Beltramme

Pagina 348, la libreria indipendente nella periferia Sud di Roma che dal 1992 resiste alle grandi catene e ai centri commerciali, inaugura la nuova iniziativa Libraio per un giorno.
A partire da sabato 1° marzo, in occasione del flash mob di Caffeina a sostegno delle librerie, uno scrittore si trasformerà in libraio per un giorno, anzi mezza giornata. Dall’altra parte del banco incontrerà i clienti, ascolterà le loro richieste, li guiderà nell’acquisto di un libro o semplicemente racconterà i suoi libri preferiti.

Si comincia sabato 1° marzo con Ilaria Beltramme, l’autrice di 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita (Newton Compton). Sarà in libreria dalle 09:00 alle 13:00.

Venerdì 7 marzo, dalle 15:30 alle 19:30, ci sarà Luca Manzi, sceneggiatore, ideatore della serie televisiva Boris e autore del romanzo Il destino è un tassista abusivo (Rizzoli).

Abbiamo chiesto a Marco Guerra di raccontarci meglio di che cosa si tratta.

Bellissima iniziativa, ma prima di parlarne, ci spieghi che cos’è il flash mob di Caffeina?
Il flash mob del 1° marzo, organizzato da Caffeina, è una giornata in cui tutti coloro che hanno a cuore la sorte delle librerie italiane potranno fare qualcosa di concreto, andando in una libreria e comprando dei libri. Oltre a promuovere gli acquisti, che fanno comunque comodo in un momento di grande crisi per il nostro settore, l’iniziativa ha anche un valore simbolico, invitando le persone a frequentare le librerie, magari quelle indipendenti, per rendersi conto di quanto siano importanti nella vita dei nostri quartieri e delle nostre città.

Trasformare uno scrittore in libraio, anche se per poche ore, è una scommessa. Che cosa ti aspetti da questa esperienza?
Le scommesse non ci fanno paura, quando volevamo puntare sugli outsider lo abbiamo fatto, quando c’erano da prendere decisioni coraggiose le abbiamo prese e quando c’è da lottare per la nostra libreria noi lottiamo. Mi aspetto di vedere tanti clienti e amici in libreria, incontrare gli scrittori/librai per un giorno fuori dal rituale della promozione del libro appena uscito.

Per lo scrittore è un’opportunità di promozione, magari di incremento delle vendite. Lo stesso vale per il libraio. Per il lettore invece?
Lo scrittore/libraio per un giorno non sarà un semplice commesso e non passerà il tempo autografando le copie dei suoi libri. Ogni appuntamento sarà diverso dall’altro perché a ogni scrittore chiediamo una lista di libri preferiti, spesso rivelatori del suo gusto di lettore. Saranno questi,  insieme alle sue opere e all’assortimento della nostra libreria, che lo scrittore tenterà di vendere, rendendosi conto della difficoltà di convincere qualcuno a comprare un libro. Il libraio è contento quando la sua libreria è frequentata, quando tutti si divertono e quando si vende qualche copia in più. Il lettore  non lo so, aspettiamo e lo sapremo.

Fino a quando durerà l’iniziativa e puoi anticiparci chi saranno i prossimi scrittori coinvolti?
Ai nostri amici scrittori l’idea piace e presto o tardi parteciperanno praticamente tutti. Fabio Stassi, Roberto Costantini, Giancarlo De Cataldo, Fabio Bartolomei, Giovanni Ricciardi e molti altri. Iscrivetevi alla nostra newsletter mandando una email a info@pagina348.it

INDILIBR(A)I – Scripta Manent inaugura Book & Gallery: EVIL di Cristiano Baricelli

 INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Scripta Manent
Via Pietro Fedele, 54 – Roma

Inaugurazione della mostra EVIL, dell’artista genovese Cristiano Baricelli
Venerdì 1 novembre – ore 20:00

Lina Monaco ci spiega perchè:«Scripta Manent Book & Gallery inaugura la stagione espositiva con un illustratore che io e Maurizio amiamo tantissimo. E questa sarà l’unica motivazione: che ci piaccia, che appaghi il nostro senso estetico.
Cristiano, poi, è straordinario. Lui lavora con china e penna Bic. Le sue opere hanno le dimensioni di un taccuino, di un foglio di quaderno, sono istintive, immediate; lui sente una pulsione e la trasferisce sul primo foglio che gli capita a portata di mano. Ma la carta non resta supporto puro e semplice. Infatti la texture, la trama, la densità o lo spessore della carta stessa divengono elementi che si integrano con l’illustrazione. S’innesca un corto circuito di potenza.

Cristiano Baricelli è nato a Genova nel 1977. Autodidatta, dal 1997 elabora una personale tecnica di disegno basata sull’uso della penna a sfera. Tale tecnica consente la stesura di una fitta e sottile campitura di segni, una tessitura a punti, tratti, virgole, sfumata e minuziosa. Ha partecipato a numerose personali e collettive, e collabora con riviste d’arte e di illustrazione. Per GRRRzetic editrice ha pubblicato Corpus homini – Atlante di medicina immaginaria.

INDILIBR(A)I – Pagina 348: appuntamento con Marco Malvaldi

INDILIBR(A)I Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Pagina 348
Viale Cesare Pavese, 348  (Eur-Ferratella) – Roma
tel. 06-5013604

La pagina Facebook
Twitter

Oggi 31 ottobre alle 18:30

Marco Malvaldi presenterà il suo ultimo romanzo Argento vivo (Sellerio).

Il libraio Marco Guerra ha già ospitato nella sua libreria, nel 2009,  l’ancora sconosciuto Marco Malvaldi.
«Siamo nell’estate del 2009 e l’autore che parla con una quindicina di clienti e amici della libreria di via Pavese è all’epoca un perfetto sconosciuto. Ora che Marco Malvaldi non piace più soltanto a noi, ora che vende centocinquantamila copie e si piazza ai primi posti della classifica, ora che Sky trasmette i film tratti dai suoi libri, ora che viene tradotto in una mezza dozzina di lingue, ora che è ospite dei grandi festival in giro per l’Italia, ora che i libri li presenta anche nelle catene e nei centri commerciali a noi fa piacere tirare fuori dall’album dei ricordi questa vecchia foto, perchè è la prova che le librerie servono. Servono alle quindici persone di quella sera, che ora possono dire “io c’ero”. Servono agli autori che, se sono autori bravi, dalle librerie vengono aiutati a emergere. Servono alla città, perchè le librerie la arricchiscono invece di impoverirla come fanno le sale con le slot machine. E servono a tutti, perchè le librerie sono posti di lavoro, cultura a portata di mano e tasse pagate in Italia, e non sfruttati che preparano pacchetti 24 ore al giorno, alienazione digitale e tasse evase in Lussemburgo».

Argento vivo «è una storia incasinata, nata da un’idea di mia moglie che poi ho cercato io di tradurre in quest’opera. Mi ritengo ancora abbastanza giovane per mettermi a scrivere cose serie. I miei romanzi però sono solo dei giochi: la letteratura seria è altra cosa»

Lucente, malleabile, prezioso, brillante: è proprio come l’argento il nuovo romanzo di Malvaldi, sorprendente per invenzione, arguzia, ironia. La vicenda ruota attorno a un doppio furto, quello di una Peugeot 206 color argento e quella di un computer portatile del medesimo colore. E di una doppia coppia – Paola e Giacomo e Letizia e Leonardo – le cui vicende si aggrovigliano e si sciolgono a corrente alternata.
Al consueto umorismo fondato sull’equivoco della situazione e sull’effetto sorprendente di un dialogo surreale e ovvio insieme, Malvaldi innesta in questa commedia poliziesca un altro tipo di indagine: una investigazione ambientata in quella zona misteriosa in cui avviene l’incontro tra il caso, la libertà di agire, e il corso necessario delle cose.

Marco Malvaldi è nato a Pisa nel 1974,  di professione chimico, ha pubblicato con Sellerio i romanzi della serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi e Milioni di milioni (2012).

Argento vivo – Marco Malvaldi
Sellerio, 2013
pp. 288, € 14,00

Pianissimo - Libri sulla strada

Pianissimo – Libri sulla strada: intervista a Filippo Nicosia

Pianissimo - Libri sulla strada

INDILIBR(A)I Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Un furgoncino che ha già visto un bel po’ di strada, qualche amico fidato e moltissimi libri: è così che dal 9 agosto al 2 settembre Filippo Nicosia girerà la Sicilia. Pianissimo – Libri sulla strada è un’idea semplice e fondamentale: se la gente non va a i libri, facciamo andare i libri alla gente. Così, per quasi un mese, Nicosia porterà in giro per la Sicilia sul suo furgone decine di titoli di varie case editrici (tra le altre che hanno aderito all’iniziativa ci sono isbn, minimum fax, Voland, Nutrimenti, Hacca). Un viaggio per avvicinarsi alle persone e farle avvicinare ai libri e alla lettura, in una delle regione conil più basso numero di lettori e il più alto numero di analfabeti in Italia, un’occasione per creare un dialogo e uno scambio.
Sono già numerose le tappe e gli incontri fissati: ad esempio il 10 agosto Pianissimo sarà a Gioiosa Marea per un reading di Superzelda di Tiziana Lo Porto, il 20 agosto a Scopello per un reading di Ruggine di Marilena Renda, il 22 e il 23 parteciperà all’Alcart Festival ad Alcamo e così via.
Abbiamo fatto un paio di domande a Filippo Nicosia, ideatore e principale promotore del progetto (insieme a lui a girare la Sicilia ci saranno anche Mauro Maraschi, Serena Casini e Maura Romeo).

Come e quando è nata l’idea di Pianissimo?
L’idea di Pianissimo è nata dalla frequentazione degli ambienti promozionali e commerciali dell’editoria. Il sud Italia non rappresenta un territorio interessante per il mercato del libro, si vende poco e quindi le risorse promozionali e distributive si orientano da altre parti. Le statistiche Istat sulla lettura in Italia riferite al periodo 2011- 2012, rese note nel maggio di quest’anno, confermano i dati economici. Ho voluto ragionare al contrario. Se non si vende, ho pensato, è perché non si fa abbastanza per incentivare l’acquisto e la lettura dei libri. In fondo non ci sto a pensare che la Sicilia e il sud Italia in generale, siano delle terre in cui la povertà e l’ignoranza dominano (ammesso che il leggere sia inteso come un’attività formativa e primaria, e invece è per lo più ricreativa); non solo non è così, ma al contrario rappresenteranno una risorsa fondamentale per l’industria del libro. Poi c’è stata la parte di realizzazione: il furgone, l’idea di viaggiare per piccoli centri, di non avere tutti i libri ma una selezione che conoscevo. Adesso che è tutto pronto sono contento e non vedo l’ora di partire.

Finora mi sembra che la reazione degli addetti ai lavori al tuo progetto sia stata di grande entusiasmo. Come ti immagini invece la reazione delle persone che vedranno arrivare il tuo furgoncino carico di libri?
A proposito di addetti ai lavori, devo ringraziare Serena Casini, Mauro Maraschi e Maura Romeo che sono stati fondamentali per questo viaggio. Le persone che vedranno Pianissimo cosa penseranno? Mi sono immaginato schernito, dileggiato, preso per fesso, ma questo perché mi preparo sempre al peggio ché dal meglio ci si deve lasciare sorprendere. Davvero non so cosa aspettarmi. So che c’è molto entusiasmo e ci aspettano tante tappe e tante persone e associazioni si sono impegnate ad accoglierci e fare qualcosa insieme a noi. Magari ci risentiamo a ruote ferme.

Oltre a portare “fisicamente” i libri alla gente, quali credi che siano le altre possibili strade per avvicinare le persone alla lettura?
È una domanda alla quale non so rispondere: la mia è una scommessa, un po’ provocatoria, un po’ corsara. Chi saprà rispondere per primo nella filiera del libro avrà la strada spianata e forse riuscirà a fermare il calo di vendite e lettori, la chiusura delle librerie e altri spiacevoli episodi come il lavoro precario, sottopagato o in nero che molti editori in crisi propongono. È una cosa che auspico avvenga presto.

pianissimo: il furgoneHo l’impressione che ormai si dia troppo facilmente per scontato che la lettura è un valore in sé, una cosa di per sé sempre positiva. Ti pongo la domanda che secondo me ci dovremmo porre tutti più spesso (anche per ricordarci del valore di ciò che facciamo): perché leggere è così importante?
Se me lo concedi allargherò il discorso a tutte le attività che vengono ritenute non necessarie alla sopravvivenza. Si può vivere senza leggere, senza andare al cinema, senza vedere mostre, senza ascoltare concerti. Ma estromettere del tutto l’arte dalla vita, ci sarebbe comunque la natura, sarebbe idiota oltre che impossibile. Siamo attratti dall’immagine, dalla parola, dal suono, dal racconto. Creiamo miti, storie, fiabe e le raccontiamo e le leggiamo perché abbiamo paura di morire e allo stesso tempo vogliamo vivere (sono solo apparentemente non in contraddizione queste due cose): raccontiamo storie per questo e per questo continuiamo a leggere e vorremo sempre leggere.

la grande invasione minimum fax

II bateau Ivre(a) di minimum fax e gli scrittori dell’#invasione

di Anna Castellari

Quattro giorni di inizio estate, da giovedì a domenica, pieni di incontri, musica e parole. In una bella cittadina del nord ovest, ex capitale dell’impresa italiana all’avanguardia come centro di ricerca e di sviluppo tecnologico, si sono incontrati editori, lettori, scrittori, musicisti e attori.

Tirare le somme di un’esperienza come quella di Ivrea e della Grande Invasione – per i maniaci di twitter l’#invasione – organizzata da una casa editrice come minimum fax in una cittadina certamente non avvezza a eventi come questo, non è cosa facile. Specie perché sono riuscita a seguire soltanto due giorni, e nemmeno per intero; ma alcuni incontri visti in quei due giorni sono stati comunque paradigmatici dello spirito che anima il festival romano-eporediese.

 
Da sinistra Antonio Sellerio, Giuseppe Laterza, Beniamino De' Liguori, Gian Carlo Ferretti, Ernesto Ferrero - Leggere per mestiere. La casa editrice come comunità

Da sinistra Antonio Sellerio, Giuseppe Laterza, Beniamino De' Liguori, Gian Carlo Ferretti, Ernesto Ferrero nel corso dell'incontro "Leggere per mestiere. La casa editrice come comunità"

Di buoni ci sono gli intenti, certamente. Primo, portare – da Roma, capitale dell’editora indipendente – in una zona, come quella piemontese, un evento culturale a tutto tondo, che abbracciasse la musica, la scrittura, il fumetto e l’arte visiva in un contenitore multiforme e variegato, non a compartimenti stagni ma fondendo le discipline. Secondo, il voler mettere a contatto una certa idea di editoria, quella “indie” romana, non solo con quella tradizionale del nord Italia, ma anche quella più locale – eppure visionaria e all’avanguardia – come le Edizioni di Comunità. In tal senso, è stato esemplare il seguitissimo incontro sulla lettura editoriale, e sui meccanismi di scelta di un manoscritto, che si è tenuto sabato pomeriggio. C’erano il “vecchio” editore (Ernesto Ferrero, ex einaudiano ora direttore del Salone di Torino), Antonio Sellerio, Giuseppe Laterza, che lavorano nelle omonime e storiche case editrici di Palermo e di Bari, e il più giovane Beniamino De’ Liguori, che sta riprendendo il lavoro delle già citate Edizioni di Comunità, fondata nel 1946 da Adriano Olivetti. Si respirava contemporaneamente lo slancio del nuovo e il legame con il vecchio modo di fare editoria, quello einaudiano che non badava al soldo e quello più attuale, costretto a fare i conti con costi e benefici. A questo incontro, ricco di spunti di riflessione, Ferrero ha affermato che «negli anni Sessanta, se si parlava di vendite in una riunione di redazione si veniva automaticamente esclusi». Battuta alla quale ha replicato però Laterza: «Se è vero che certi libri vanno pubblicati indipendentemente dal fatto che vendano perché di qualità, il pubblico non va ignorato, altrimenti si pubblica per autocelebrazione». Né l’editore pugliese risparmia una frecciatina a certa critica snob e supponente: «Quando leggo Arbasino su Repubblica, mi capita di non capirci niente, e mi chiedo se il critico pensi davvero ai propri lettori». Mentre De’ Liguori ha affermato che, nel rilanciare la storica casa editrice di Olivetti, ha deciso di seguire una linea di marketing ben precisa: quella di vendere i libri scritti dall’imprenditore piemontese «come fossero appena usciti, del tutto contemporanei», impresa non impossibile, mi viene da pensare, data l’attualità dei suoi titoli (Democrazia senza partiti, per esempio, che a dispetto del titolo è del 1949). E a fine incontro, Marco Cassini (minimum fax) ha avuto a dire: «Certamente è condivisibile il fatto di dover pensare al nostro pubblico quando vogliamo pubblicare. Tuttavia, ci è capitato in minimum fax di pubblicare libri che sapevamo avrebbero venduto poco, solo perché erano parte dell’identità del marchio». Un’operazione di immagine e di sostanza, quindi, prima ancora che commerciale, un modo per legarsi ai lettori forti in maniera più viscerale.

Luca Raffaelli e il fumetto

Luca Raffaelli parla della storia del fumetto italiano

La grande invasione è stata anche fumetto. Alle dieci di mattina, una platea interessata ha riempito per tre incontri la sala Santa Marta nell’omonima chiesa sconsacrata eporediese, dove Luca Raffaelli disegnava a parole la storia del fumetto italiano, a partire da Jacovitti e Pazienza, per continuare – sforando l’orario – Dylan Dog, Maus, per finire con Gipi e Zerocalcare, icone contemporanee di incubi e paure generazionali su carta.

È stata anche musica, di qualità. Il cantautorato d’autore che ha radunato Dente, Cosmo, Brunori Sas, Niccolò Carnesi, Di martino e L’Orso, che a fine concerto si sono riuniti per cantare una canzone di ognuno, ma insieme. È stato anche attenzione al lavoro del traduttore, con due incontri con Martina Testa traduttrice di David Foster Wallace e Ilide Carmignani traduttrice di Bolaño (2666) per Adelphi.

Intenso anche Fabrizio Gifuni, che in Autobiografia di una nazione ha tenuto sabato sera una lectio magistralis su Carlo Emilio Gadda, mettendone in rilievo l’umanità e l’ironia, rendendo un autore generalmente ritenuto “ostico” dal grande pubblico in realtà uno sguardo disincantato sul mondo. Autoironico e dall’humour tutto cremonese Andrea Cisi. Il venerdì sera è stato letto dall’attore Giuseppe Battiston in notturna, il sabato ha tenuto una performance teatrale-musicale con un musicista e un attore (i “2 Lorenzi”).

Da sinistra Fabio Stassi, Jacopo Cirillo, Alessio Torino, Paolo Cognetti

Da sinistra Fabio Stassi, Jacopo Cirillo, Alessio Torino, Paolo Cognetti

Interessante anche l’incontro a quattro tra Paolo Cognetti, Fabio Stassi e Alessio Torino, moderati dall’autore di Topolino e direttore del magazine Finzioni Jacopo Cirillo, a parlare di personaggi, dei propri e di quelli di altri autori, che influenzano le loro letture e scritture. Più accademico e talvolta difficile da seguire il dibattito storico sul “secolo breve” con Gregorio Magini e Vanni Santoni (Scrittura Industriale Collettiva), Carlo D’Amicis voce di Farenheit (Radio3) e Giorgio Vasta, autore del romanzo sul terrorismo “messo in pratica” da dei ragazzini Il tempo materiale.

A chiudere il festival, la discreta Isabella Ragonese, accompagnata dalla chitarra di Cosmo ha letto, in una sala dell’Associazione Culturale Serra, il libro di Paolo Cognetti Sofia veste sempre di nero, candidato al Premio Strega.

Se si può però muovere un rimprovero a questi incontri, è quello, forse, di autoreferenzialità: non certamente nei singoli autori e i temi proposti, tutti validissimi, quanto per il fatto che si trattava quasi esclusivamente di autori minimum fax. Certo, una casa editrice così affermata può permettersi anche questi “vezzi”, ricca di contenuti e con un progetto culturale così importante com’è. Ma – e qui parlo di un mio desiderio, forse, anche se credo che molti la penseranno allo stesso modo – sarebbe  stato probabilmente un segno di maggior coesione con il territorio invitare anche altri editori. Rimane, comunque, un’iniziativa piena di spunti e bellissima, che ci auguriamo di rivedere a Ivrea, o magari in qualche altra dimenticata città del nord.

www.lagrandeinvasione.it