Sabato 30 novembre ci sarà anche Racconti edizioni all’ultimo incontro in programma con Otto anni di editoria indipendente. Le interviste di Via dei Serpenti.
Di seguito uno stralcio della nuova intervista a Stefano Friani, fondatore con Emanuele Giammarco della casa editrice dedicata esclusivamente alla forma “racconto”. Qui invece quella comparsa sul blog nel dicembre 2016. Entrambe sono presenti nel volume.
Dopo tre anni di attività e oltre venti titoli all’attivo l’intuizione originaria, rendere disponibile qualcosa che non c’è, resta valida più che mai.
«Il segreto continua a essere la curiosità, il lasciarsi stupire, farsi prendere per mano da una voce e finire a fare un’offerta per l’opera omnia dimenticandoti di budget e bazzecole simili. Un orizzonte di ricerca che ci interessa sempre molto e dove ci saranno delle novità a breve è quello dei neri americani e della letteratura africana».
Con Elvis Malaj, il primo autore italiano pubblicato da Racconti edizioni nel 2017, il principio dell’essere stranieri in patria sembra garantito. Ma sembra difficile incontrare in Italia voci che si sentano “immigrati della propria lingua”.
«È già successo che delle nuove leve della letteratura italiana per cui il tema dell’identità non era così centrale siano state pubblicate da Racconti, e penso a Marco Marrucci e Michele Orti Manara, e molto probabilmente continuerà a succedere perché non vorremmo che quella nostra idea di ricerca – che beninteso seguitiamo a esplorare – diventasse un manifesto cui conformarsi in toto».
A maggio è uscito il primo numero della nuova collana gli Scarafaggi dedicata al racconto lungo.
«È una direzione nella quale ci muoveremo accanto a quella delle raccolte di short stories. Il primo titolo è La Casa della fame di Dambudzo Marechera, un autore maledetto morto a 35 anni di Aids, alcolizzato e senza un soldo, dopo un breve periodo sulla cresta dell’onda. Il libro, un potentissimo e lisergico flusso di coscienza, è un urlo di rabbia e dolore dalla Rhodesia segregazionista. Marechera è stato tra i più grandi autori africani di sempre e rappresenta se vogliamo un polo opposto alla tradizione di scrittori come Chinua Achebe. Per capirci, The Guardian lo definisce “il Joyce africano”».
Stefano Friani sarà protagonista, con Isabella Ferretti di 66thand2nd, dell’incontro Quando l’editore incontra l’autore, organizzato da Via dei Serpenti.
Sabato 30 novembre, libreria Tomo di Roma, 19:00
Ingresso gratuito!
Otto anni di editoria indipendente. Le interviste di Via dei Serpenti
A cura di Emanuela D’Alessio, Rossella Gaudenzi, Sabina Terziani
Editore: Via dei Serpenti, settembre 2019
Introduzione di Leonardo G. Luccone
Il volume è disponibile, a offerta libera, sul nostro sito e nelle librerie romane Tomo Libreria Caffè, Risvolti, Pagina 348, L’Altra Città