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News dal Salone di Torino: i blog letterari servono

di Sabina Terziani (da Torino)
 
Sin dalla nascita di Viadeiserpenti ci siamo chieste quale fosse il ruolo e la forza del nostro blog nel contesto dei blog letterari, che negli ultimi anni sono cresciuti in numero e in influenza. Ebbene, uno studio dell’AIE, curato da Giovanni Peresson e presentato il 16 maggio al Salone del Libro di Torino, fa il punto della situazione con una serie di grafici e cifre molto eloquenti.
In sintesi si rileva l’importanza dei blog per garantire l’effetto “coda lunga” al libro, mentre il passaggio televisivo dell’autore o dell’editore nel programma di Fabio Fazio è capace di assicurare vendite nell’immediato. I blog quindi si configurano come validi alleati degli editori, soprattutto indipendenti, nel lungo periodo.
Certo, i blog recensiscono una parte microscopica delle uscite librarie, ovvero trattano tra il 2 e il 3% dei titoli del mese e “muovono quantità ancora piccole di vendita (nell’ordine delle decine/centinaia di copie)” ma svolgono una funzione preziosa di dibattito e confronto. Lunga vita ai blog!
 
E oggi nel convegno organizzato dall’AIE sono stati presentati gli ultimi dati i sul mercato del libro: nei primi quattro mesi del 2013 si registra un -4,4%.  Il mercato non recupera il -9,8% registrato nei primi quattro mesi del 2012, aggravandolo ulteriormente
 
 

Primavera digitale: il Salone del Libro di Torino 2012

Approfondimento a cura di Caterina Di Paolo

Il Salone del Libro di Torino è arrivato anche quest’anno, scatenando polemiche ancor prima di iniziare. Il più grande festival di editoria in Italia, infatti, è da molti considerato una fin troppo fedele riproduzione del mercato del libro italiano: pochi, enormi colossi che attirano sciami di lettori della domenica, piccoli e medi editori invisibili e inghiottiti dalla logica dei grandi ospiti, dei grandi numeri e dei grandi eventi. Duepunti edizioni ha deciso di non partecipare alla fiera, elencando sul sito i motivi della sua assenza:

Vogliamo concentrarci sulle cose importanti di cui al Salone non ci sarà modo di parlare, se non marginalmente, nei corridoi e in incontri sporadici schiacciati negli interstizi del programma: di un mercato editoriale dominato dalle concentrazioni, strutturalmente basato sulla precarizzazione del lavoro, che fa da specchio a un paese incapace ormai da troppi anni di investire in formazione, ricerca e cultura.

Satisfiction raddoppia il carico: Gian Paolo Serino ha aperto su facebook il gruppo Il Salone Immobile del Libro di Torino, introdotto da una nota dal titolo eloquente: Aboliamo il Salone del Libro di Torino. Il Salone del Libro di Torino fa male, nuoce gravemente alla salute dei lettori. Continua a leggere