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IL COMODINO DEI SERPENTI – Il comodino di Fabrizia Conti (giugno 2014)

IL COMODINO DEI SERPENTI – Rubrica dedicata ai libri sul comodino

Il comodino di Fabrizia Conti

Fabrizia Conti, 26 anni il primo gennaio, molisana (con abbondanti tracce di Salento nel sangue), vive da poco a Bruxelles. Con il racconto La balena arrugginita è arrivata in finale all’edizione 2014 di 8×8 ottenendo il migliore successo di pubblico social. Da grande vuole scrivere e aprire una piccola libreria in una città di mare. Prima di arrivare a 8×8 aveva partecipato al Campiello Giovani di qualche anno fa entrando nella cinquina, e pubblicato alcuni racconti.

Ecco che cosa c’è sul suo comodino.

Il giovane Holden, J.D. Salinger (Einaudi). Quando mi sono trasferita nella mia stanzetta belga, in bilico su un numero indefinito di rampe di scale, ho deciso di portare con me un solo libro. La scelta non è stata difficile: ne ho conservato uno per tanti anni, come un vino da invecchiare, la copertina bianca severa. Ho stappato qui Il giovane Holden, e lo sto leggendo con una lentezza estrema, per paura che il signor Caulfield mi lasci da sola, nella mia nuova città, a chiedermi dove vanno le anatre quando il lago gela.

La terra del sacerdote, Paolo Piccirillo (Neri Pozza). Lo staff di Oblique, a Torino, mi ha regalato due borse piene di libri. Tra questi  La terra del sacerdote, che desideravo da un po’. Ho iniziato a leggere, e per ora: tantissima ammirazione e anche un po’ di invidia. E come se non bastasse, non insinua l’inesistenza del Molise, e anzi, scrive “Capracotta” senza timore alcuno. Grazie.

Stalin+Bianca, Iacopo Barison (Tunuè). Anche  Stalin+Bianca  viene dritto da Torino. Sono una che si fa fregare facile facile, è vero, ma con un titolo, un incipit «Vorrei aggiungere che lo stadio è completamente vuoto» e una copertina del genere, come resistere?

Lo sguardo impuro, Pier Paolo Giannubilo (Meridiano Zero). Lui invece viene dalla Piola, la bella libreria italiana di Bruxelles. Parla di uno scandalo in un liceo di una provincia terremotata – la mia – ma lo leggerei anche se trattasse della produzione di ciabatte nel romagnolo, perché mi fido ciecamente di Pier Paolo. È lui che, a sedici anni, mi ha fatto correre in libreria a cercare Philip Roth, Anne Sexton, Agota Kristof. Consiglio anche Corpi estranei, bellissimo.

Qui gli altri comodini.

Il comodino di Fabrizia Conti