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365 Storie, una storia al giorno

SCARABOCCHI – La rubrica dedicata alla letteratura per bambini e ragazzi 

di Rossella Gaudenzi

Libreria 365 Storie
Via San Biagio 53 – Matera
0835 339057 – 365storie@gmail.com
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Ho conosciuto Iolanda Nardandrea più di dieci anni fa a Roma, una cara amica di amici cari. Non sono state molte le occasioni in cui abbiamo condiviso del tempo e fatto due chiacchiere ma ho sempre pensato a lei come a una persona di grande sensibilità e delicatezza. Sapere che, insieme al marito e alle sorelle ha deciso, qualche anno fa, di tornare a casa, ossia lasciare Roma per la sua Basilicata, mi è sembrata una scelta coraggiosa e allo stesso tempo invidiabile. Scoprire poi che ha aperto a Matera 365 Storie, una libreria indipendente per bambini e ragazzi, è stata una meravigliosa sorpresa.

La libreria per bambini e ragazzi 365 Storie è una realtà nuova (sbirciando on-line troviamo un sito in costruzione), una libreria per bambini e ragazzi che nasce poco più di un anno fa nella città di Matera. Quando, come e perché avete deciso di intraprendere questa coraggiosa avventura?
La libreria 365 Storie è il progetto di due persone, Anna Felicia e Iolanda. Donne e sorelle.
Un’idea maturata nel tempo necessario a incrociare due “esistenze” e un progetto di ritorno a Sud, in Basilicata, dove siamo nate. Pur essendo lucane, abbiamo vissuto nella amata-odiata Roma per oltre vent’anni. In un’altra vita.
La libreria 365 Storie, aperta a Matera il 17 dicembre 2016, è la nostra piccola “rivoluzione”, in direzione ostinata e contraria. Una rischiosissima impresa in cui ci siamo avventurate per realizzare un’idea che, a distanza di poco più di un anno, ci pare ancora un’idea felice. Un libro è un bel luogo dove incontrarsi, una libreria per bambini e ragazzi è il posto giusto per provare a immaginare mondi oltre i confini della pagina, per costruire nuovi percorsi di crescita nella lettura e con la lettura. Ci stiamo provando. Appassionatamente. Con l’impegno e il desiderio di condividere le cose belle per Ognidove e con ogni bambino, a Matera e in provincia.

Cosa significa, ai giorni nostri, aprire una libreria per bambini e ragazzi nel centro storico di Matera e mantenerla in vita? Quante librerie indipendenti e librerie per ragazzi ci sono attualmente nella vostra città?
365 Storie è nel Rione San Biagio del Sasso Barisano, un quartiere storico della città abitato da residenti, i nostri “buoni vicini”, e attraversato da “turisti”, le tante belle persone di passaggio che sono entrate in libreria, vi hanno sostato a lungo, sono andate via con un libro da regalare, parole incoraggianti, sorrisi rassicuranti. Un quartiere dove ci siamo sentite a casa e nello stesso tempo nel mondo.
Come rendere la libreria uno spazio culturale sempre più accessibile e un’impresa commerciale sostenibile? Sono le domande con cui abbiamo inaugurato il nostro secondo anno di vita. 365 Storie è la prima e attualmente unica libreria indipendente per bambini e ragazzi a Matera e in provincia. Dare alla nostra pioniera “impresa” una identità riconoscibile è stato il primo passo. Intercettare il bisogno di quanti considerano necessaria, nel tessuto sociale e culturale di una comunità, l’esistenza e la sopravvivenza di una libreria indipendente è stato il successivo.
Matera non è la nostra città e la Basilicata, avendo vissuto altrove, è stata a lungo solo una terra in cui ritornare e da cui ripartire. Le nostre radici sono più profonde che estese. Aprire una libreria qui ha significato per noi riscoprire un intero territorio, ricostruire una rete di relazioni umane e professionali. E la prima relazione da creare e di cui avere cura è, naturalmente, quella con i bambini, che sanno comprendere, prima e più degli adulti, il valore di una libreria come la nostra. La gioia di leggere un libro, ascoltare una storia si diffonde per contagio. E loro ce lo ricordano.
Mantenere in vita questa nostra creatura richiede di indossare contemporaneamente i panni del libraio competente e quelli del piccolo imprenditore capace di scegliere senza derogare alla qualità dei titoli che si possono trovare in una libreria di proposta. Saperli proporre però non basta, non senza un reciproco riconoscimento, non senza il sostegno di chi oggi sceglie – scelta etica e politica – di acquistare un libro, tanti libri, in una libreria indipendente.

Da quale formazione provengono le libraie di 365 Storie? Esiste una divisione dei ruoli?
Abbiamo una formazione umanistica, una passione per le belle storie, per bambini e per tutti, un’attenzione verso l’infanzia, e l’infanzia negata, che appartiene al nostro vissuto professionale e umano. E soprattutto una naturale attitudine alla condivisione, all’incontro, allo scambio.
Le librerie sono luoghi in cui si coltivano relazioni, spesso all’insegna della gentilezza, della fiducia, del rispetto dell’altro. Abbiamo sotto gli occhi tanta bellezza e tra le mani un mestiere che stiamo imparando a conoscere, proprio come i libri che non abbiamo ancora letto o studiato. Un percorso di crescita e di formazione continua per affrontare un lavoro nuovo, tanto faticoso quanto fantasmagorico.
Nella gestione della libreria non abbiamo ancora una netta divisione dei ruoli. Per il momento, ognuno fa al meglio ciò che, per attitudine e formazione, sa fare meglio o è necessario fare.

Chi sono e cosa cercano i frequentatori e clienti della vostra libreria?
La libreria è frequentata da adulti alla ricerca di un libro da regalare a un bambino oppure adulti che in compagnia dei propri bambini scelgono insieme un libro da portare a casa. Clienti già affezionati e persone del posto che scoprono la nostra realtà di giorno in giorno. Ma anche appassionati e curiosi di ogni età e da ognidove.
Con l’arrivo della primavera la libreria si apre a intere scolaresche di bambini delle scuole di Matera e della provincia. Tra i nostri piccoli e giovani lettori-ascoltatori, da 0 a 16 anni, gli adolescenti e i cosiddetti “giovani adulti” sono i più difficili da attrarre e coinvolgere. La prima volta in libreria di un quindicenne la ricordiamo ancora con stupore e commozione.
L’incontro con educatrici, insegnanti, responsabili delle sempre troppo poche (o sempre meno attive) biblioteche ci dà l’opportunità di trasferire e scambiare conoscenze e competenze. Finora, e fortunatamente, sono rari i lettori che, comprendendo il valore aggiunto di una libreria a portata di mano e di libraie prodighe di consigli, se ne avvalgono solo per futuri acquisti online. Molto più spesso un nostro consiglio di lettura è l’occasione di guardare, sfogliare e scoprire un libro insieme a un bambino. Aver allestito lo spazio a misura e altezza di piccolo lettore per noi significa anche ricordare agli adulti la speciale relazione che una scoperta condivisa consente di stabilire, ai bambini la necessità di aver cura dell’oggetto libro – complice la responsabilità e la collaborazione dei più grandi.

365 Storie presenta una selezione di libri di settore di grande qualità, dai quali si evincono conoscenza, passione, aggiornamento costante. Come avviene la selezione dei titoli scelti e quali sono i progetti editoriali, le case editrici maggiormente in sintonia con lo “spirito 365 Storie”?
La curiosità è il primo motore, quello che ci muove alla scoperta di titoli da proporre in libreria. I libri ci piace sceglierli anche se molti libri si lasciano facilmente scegliere. La ricerca in cataloghi, blog, riviste specializzate e la partecipazione a convegni, corsi e fiere aprono scenari nuovi da esplorare per arricchire la conoscenza di un mondo di altissima qualità e di grande bellezza, dinamico e prolifico. Con un crescente interesse verso i nuovi o meno conosciuti progetti editoriali. Difficile scegliere quali fra i tanti che amiamo siano più in sintonia con il nostro spirito. Apprezziamo i libri che sanno restituire lo sguardo del bambino, rispondere alle sue domande e porne di nuove, sempre sorprendenti, stupite, mai banali.


Come per molte librerie di settore, si può affermare anche per 365 Storie che l’aspetto ludico-laboratoriale rappresenti, sempre più, un fondamentale e indispensabile valore aggiunto?
Non trascuriamo l’importanza dell’aspetto ludico-laboratoriale ma non lo consideriamo un valore da aggiungere necessariamente all’atto della lettura in sé. Preferiamo i laboratori che nascono dal libro e ritornano al libro attraverso le infinite possibilità di sperimentazione e di gioco racchiuse fra le sue pagine. La promozione della lettura è il nostro obiettivo. Crediamo fermamente che si possa raggiungerlo attraverso la lettura condivisa, o meglio, “donata” reciprocamente. Tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, tra giovani e anziani, tra italiani e stranieri. È l’unico strumento che può riportarci all’ascolto di sé e degli altri. Non a caso 365 Storie è anche il titolo di uno dei nostri primi libri ascoltati e letti, una storia al giorno illustrata da Richard Scarry in una tanto sfogliata e amata edizione del 1976.
Concretamente, proponiamo di leggere insieme durante le visite delle scuole in libreria, in nostri progetti di lettura in classe, all’aperto con partecipanti “volontari” di tutte le età, attraverso un programma di letture, ogni mercoledì, in libreria.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia (iniziative di promozione, legislazione ad hoc, sostegni finanziari, associazionismo di categoria)?
Certamente di politiche culturali che restituiscano senso al libro e misure di sostegno economico per la nascita e la sostenibilità d’impresa – il credito d’imposta su Imu, Tasi, Tari e sulle spese di affitto introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 è un primo intervento a favore delle librerie indipendenti con cui fare conti e riflessioni. Una legislazione attenta e un Paese che investe nella cultura anche attraverso efficaci programmi di promozione della lettura potrebbero contribuire alla sopravvivenza delle librerie in Italia. L’associazionismo di categoria è uno strumento da considerare positivamente se riuscisse a operare per tutelare interessi, cogliere opportunità, determinare le politiche culturali, favorire la circolazione delle informazioni.
Altrettanto vitale è la necessità che il libro e la lettura siano avvertiti come pratiche culturali non marginali per una comunità, nel riconoscimento della funzione che le librerie svolgono nei centri storici e nelle periferie dei nostri territori.

A vostro avviso com’è e come dovrebbe essere il rapporto tra librai e editori?
Bisognerebbe lavorare insieme e fare fronte comune per rendere davvero sostenibile l’intera filiera del libro, per il riconoscimento del suo valore culturale ed economico. Come libraie abbiamo la fortuna di creare ogni giorno relazioni professionali e umane con editori che comprendono e riconoscono il nostro ruolo.

Perché, a vostro parere, si legge così poco in Italia? La vostra esperienza di librai conferma i dati allarmanti sullo stato della lettura nel nostro Paese?
Perché si legge così poco? Vivendo in un Paese impoverito e in una regione fra le più povere, certamente si legge meno perché i libri non si possono comprare anche quando si vorrebbe. E però, riportando un solo esempio, se fossero previsti maggiori fondi per il patrimonio di biblioteche comunali e scolastiche, si creerebbero alcune condizioni materiali di accesso al mondo del libro per gli adulti e per i bambini. La sopravvivenza di una libreria è legata a quella dei lettori, specie poco protetta e sempre minacciata dal rischio di una sciagurata estinzione. Se questo è vero, è altrettanto vero che l’esistenza stessa di una libreria può contribuire a ritardarne la scomparsa.

Quali libri vi attendono sul comodino?
Un fumetto, sempre e da sempre.