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Carnediromanzo a Pordenonelegge:
perché non è (solo) uno spettacolo comico

di Anna Castellari

Che cos’è carnediromanzo? Da sette anni, a Pordenonelegge il pubblico si confronta con il comico rovigotto Natalino Balasso; e nel giro di qualche ora, assembla, compone, disfa, distrugge, rifà l’incipit di una storia.

Genere, protagonisti e trama vengono scelti direttamente dal pubblico, incitato da Balasso e da Massimo Cirri, conduttore radiofonico; nel frattempo un eletto scrive al computer, e la storia è proiettata in tempo reale. Nel corso della serata viene citato spesso come fulgido esempio di letteratura di basso livello il beniamino di Carnediromanzo: Walter Veltroni, anche chiamato Uolter Ueltroni, che è stato in passato inspiegabilmente ritenuto degno di andare alle stampe; le sue frasi, estrapolate dal contesto – soprattutto se estrapolate, vien da dire – diventano ancora più ridicole e inutilmente altisonanti. Ma anche Paulo Coelho, che “il scritore” Balasso chiama Pahulo Cohelhio; o Romano Battaglia, capace di dilatare i discorsi nei romanzi all’infinito, o ancora Fabio Volo, “vasodilatatore” dei libri.

Se dico che questo non è solo uno spettacolo comico, ma anche una vera e propria lezione di scrittura, ho i miei motivi.

RO40088335Innanzitutto perché quest’anno, per dirne una, Balasso non si è limitato a prendere in giro neanche tanto bonariamente il pubblico per le trovate o poco credibili o troppo “da bar” o troppo pretenziose, ma anche perché ha citato, e più volte, De Saussure – chiamandolo Sossìr – che diceva che “le parole scritte sono sopravvalutate”. Se Balasso scomoda una filosofo del linguaggio che forse solo chi ha fatto studi umanistici oggi conosce, è perché dietro la sua operazione c’è sicuramente un intento, che è quello di far capire ai più qual è la difficoltà nella scrittura, “e poi alla fin fine, ne varrà la pena?” vien da pensare, se le parole sono sopravvalutate.

Non solo si scomoda De Saussure, ma anche autori che hanno una loro credibilità: il “povero” Alberto Garlini, riconosciuto e degno scrittore e poeta di Parma, tra gli organizzatori del festival pordenonese, viene utilizzato a mo’ di esempio di frasi utilizzabili in un libro. Balasso lo sfotte, estrapolando paragrafi a caso dai suoi libri; ma estraendoli, facendoli uscire dal contesto per cui sono nati, gli artifici letterari che l’autore usa diventano anch’essi troppo elevati, altisonanti, esagerati. Ciò conferma la teoria saussuriana citata da Balasso: le parole sono sopravvalutate, specialmente quelle scritte.

E poi, l’altro aspetto che mi fa sostenere che questo non è solo uno spettacolo comico, ma anche una lezione di scrittura, è il fatto che Balasso tiene inchiodato il pubblico fino a orari improponibili (stavolta siamo rimasti dalle 22 all’1 e mezza di notte) pur di dare un senso a quello che si è scritto. Senza un incipit di senso compiuto non si va a casa, e a volte, come quest’anno, si fa davvero fatica a mettere assieme una storia.

Tanto per far capire al pubblico che il lavoro di uno scrittore è quello di mettere in fila concetti che abbiano un senso, un nesso logico, che scrivere, anche in un momento ludico, è comunque una cosa seria, difficile, faticosa; non basta un computer, bisogna lavorare, conoscere, riflettere, limare.

Qualcuno mi ha detto che Balasso nelle ultime edizioni di questo evento ha perso un po’ di smalto. Può darsi. Però il fatto principale che rimane, alla fine di due ore e mezza di “rave letterario”, è che la gente è chiamata, in un modo o nell’altro, a riflettere sulla fatica della scrittura, sulla difficoltà di trovare metodi narrativi efficaci, senza scadere nell’ovvio, nel banale, nel ridicolo.

Carnediromanzo si è tenuto sabato 19 settembre a Largo San Giorgio, in occasione di Pordenonelegge. Iniziato alle 22:06, si è concluso all’1:35. Il Festival Pordenonelegge ha luogo ogni anno, dal 2000, nella cittadina friulana, il terzo fine settimana di settembre.

L’edizione 2013 di carnediromanzo.