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INDILIBR(A)I – La libreria Palazzo Roberti –
Intervista a Lavinia Manfrotto

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Palazzo Roberti
Via Jacopo Da Ponte, 34 – Bassano del Grappa (Vicenza) 
Tel +39 0424 522537
info@palazzoroberti.it
http://www.palazzoroberti.it

di Lorena Bruno

logoA Bassano del Grappa c’è la libreria più bella del mondo.  Nello storico Palazzo Roberti del 1600 ricco di stucchi e affreschi,  Lavinia, Lorenza e Veronica Manfrotto svolgono dal 1998 il loro mestiere di libraie con passione, gentilezza e accuratezza. A Palazzo Roberti si va anche per bere tè in compagnia di buoni libri e pasticcini fatti in casa.
“Tè con i libri” è un appuntamento mensile di cui le sorelle Manfrotto vanno orgogliose.

In molti definiscono Palazzo Roberti “la libreria più bella del mondo”. Ci puoi raccontare il perché?
Non è frequente trovare una libreria che occupi un intero palazzo storico. La nostra libreria ha sede a Palazzo Roberti, un edificio costruito nel 1600 con i soffitti a travi di legno e i pavimenti alla veneziana originali dell’epoca, così come gli stucchi e gli affreschi di Giovanni Scajaro (artista della scuola del Tiepolo) al piano nobile e il ballatoio in legno per passare da un reparto all’altro che affaccia sull’androne. Penso che tutto questo, unito al fatto che l’arredamento è di mobili in noce e che molte stanze affacciano su un giardino con statue di Orazio Marinali ne facciano un luogo unico e molto accogliente.

Le sorelle Manfrotto. Da sinistra Veronica, Lorenza e Lavinia

Le sorelle Manfrotto. Da sinistra Veronica, Lorenza e Lavinia

Raccontaci una storia, quando e come è nata la libreria?
Nostro padre, Lino Manfrotto, aveva fondato un’azienda che produceva accessori per fotografi che, con il tempo, è diventata leader mondiale nel suo settore; con il successo è arrivato anche il desiderio di acquistare una bella casa nel centro di Bassano del Grappa, Palazzo Roberti appunto. L’edificio però aveva un vincolo, richiesto dal libraio che all’epoca affittava parte del piano terra e che decretava che Palazzo Roberti poteva essere sede solo e unicamente di una libreria. È stata una scelta obbligata: il papà ha acquistato la seconda libreria che c’era in città e ha iniziato i lavori di restauro del palazzo. Dopo quattro anni e mezzo, il 28 marzo 1998,  la Libreria Palazzo Roberti ha aperto per la prima volta il portone ai suoi clienti.

Quali differenze ci sono tra un libraio e un venditore di libri?
Innanzitutto la passione per un lavoro bellissimo. Lorenza, Veronica e io leggiamo molto, così come i nostri dipendenti, per cercare di consigliare ai nostri clienti un buon libro; credo che in questo momento, vista la crisi economica, i lettori non vogliano buttare i soldi in libri che poi non li soddisfano. Non è comunque detto che ci imbrocchiamo sempre! Curiamo molto il servizio al cliente, procurando libri di difficile reperibilità, cerchiamo di essere sempre disponibili senza essere invadenti.

Se tu fossi solo una lettrice che cosa ti piacerebbe trovare in una libreria?
È difficile rispondere perché sono tanti anni che lavoro in libreria; quando visito una città entro sempre nelle librerie che incontro e osservo attentamente ogni cosa, in cerca di particolari che potrebbero mancare alla nostra. Siamo sempre alla ricerca di migliorare assortimento, servizio e disposizione dei libri per cui, rischio di apparire arrogante, ma credo che nella nostra ci sia tutto ciò che vorrei trovare in una libreria.

Che cosa trovano i lettori a Palazzo Roberti?
A chiunque entri a Palazzo Roberti possiamo offrire gentilezza, disponibilità, accuratezza, servizio, assortimento, incontri con gli scrittori, saggisti, psicologi, conferenze, visite guidate per scolaresche, concerti, serate in giardino, cacce al tesoro tra gli scaffali, laboratori di cucina e di lettura, il mese della didattica, mostre fotografiche e soprattutto un luogo caldo e accogliente dove sfogliare un libro.

A giudicare dalle foto nel sito di Palazzo Roberti, sei la signora del tè preso leggendo un libro. Ci racconti di quest’iniziativa?
Grazie per averlo chiesto, questo appuntamento è il mio orgoglio; ero a Parigi con mia figlia e siamo entrate da Shakespeare & co., più che una libreria un piccolo museo del libro. Vagando tra le stanze stipate all’inverosimile ci siamo imbattute in un signore che leggeva ad alta voce; alcuni ascoltavano altri si limitavano a una sbirciatina. Ho pensato che sarebbe stato bello farlo anche in una delle nostre stanze, e quando l’ho proposto a Lorenza mi ha consigliato di offrire qualcosa a chi si sedeva ad ascoltare. Abbiamo contattato Stefania Andriolo, un’appassionatissima super esperta di tè che un mercoledì al mese mi affianca in questo pomeriggio dedicato al relax. I libri che propongo sono libri che ho letto e che mi sono piaciuti, di solito un paio di romanzi e un thriller, racconto a Stefania le trame e lei sceglie per ogni libro il tè adatto. Assieme alle mie sorelle facciamo biscotti e frollini; sono talmente apprezzati che una signora ha chiesto se potevamo fargliene un vassoio per un regalo: se va male con la libreria potremmo tentare con la piccola pasticceria!

Quali sono i criteri che ispirano l’allestimento delle vetrine della libreria?
In genere mi occupo io dell’allestimento delle vetrine; le novità dovrebbero essere esposte il prima possibile. Poi ci sono i periodi con le campagne sconto per cui, nelle due vetrine del reparto tascabili vengono esposti libri e materiale pubblicitario. A ridosso di festività potrebbero essere esposti libri di cucina adatti al momento. In primavera libri di giardinaggio. In estate guide turistiche, percorsi in mountain bike, passeggiate in montagna. E poi vetrine con libri per bambini, che sono bellissimi e coloratissimi per cui mi lascio andare ad allestimenti un po’ più allegri. In prossimità di un incontro con lo scrittore viene ovviamente dato largo spazio al libro da presentare.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia?
Di lettori.

Che cosa c’è da leggere sul tuo comodino?
Romanzi, thriller, bozze, un solo saggio sulla prima guerra mondiale che ogni tanto riprendo in mano, ma sono una lettrice troppo frivola per finirlo.