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Consigli di lettura “indipendenti” #1

Ai protagonisti di Otto anni di editoria indipendente. Le interviste di Via dei Serpenti , la nostra novità editoriale del 2019abbiamo rivolto una nuova domanda:

Se ti trovassi nella necessità di regalare un libro, soltanto uno, quale sceglieresti e perché?

Ecco le risposte di Vanni Santoni, scrittore e direttore editoriale della collana Romanzi di Tunué, e Francesca Chiappa, editrice di Hacca.

Vanni Santoni
Se il libro deve essere uno nel senso di un libro nell’intenzione dell’autore, non posso che consigliare Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, essendo tutt’ora, con ogni probabilità, il miglior romanzo che ci sia; se però il fatto di esser composto da sette libri lo esclude, e il mio consiglio deve riguardare un solo volume, viro su tutt’altro genere, e punto sulla Bhagavad-Gita, essendo, con ogni probabilità, il libro singolo con più saggezza che ci sia; e se adesso arriva qualche pignolo a far notare che la Bhagavad-Gita è solo parte di un più vasto libro, allora vado su una novità e segnalo quello che per me è il miglior romanzo del 2019: Settembre 1972 di Imre Oravecz, pubblicato in Italia da Anfora Edizioni.

Francesca Chiappa
Non ho dubbi. Furore di John Steinbeck. Per farci raccontare, una volta ancora, cos’è la compassione.
«… io ci sarò sempre, nascosto e dappertutto. […] Dove c’è qualcuno che lotta per dare da mangiare a chi ha fame, io sarò lì. Dove c’è uno sbirro che picchia qualcuno, io sarò lì. Se Casy aveva ragione, be’, allora sarò negli urli di quelli che si ribellano… e sarò nelle risate dei bambini quando hanno fame e sanno che la minestra è pronta. E quando la nostra gente mangerà le cose che ha coltivato e vivrà nelle case che ha costruito… be’, io sarò lì.».