Archivi tag: fanucci

Foto: Simon Cocks

I consigli per l’estate dei Serpenti (4):
John Lansdale e Mark Twain

di Lorena Bruno

infondoallapaludePuò capitare che d’estate, in riva al mare o all’ombra di un albero, venga voglia di libri avventurosi, magari per ricordare le letture fatte da piccoli, quando la fantasia accresceva il fascino di ogni particolare della storia; oppure per distrarsi da libri più impegnativi, che si divorano meglio sotto plaid caldi. Da piccola Il giornalino di Gian Burrasca mi divertiva, ma mi appassionavano di più le storie di Louise May Alcott; in seguito ho scoperto quanto possa essere piacevole un libro sulle avventure di ragazzi cresciuti in mezzo ai boschi.

Per questo consiglio In fondo alla palude di Joe R. Lansdale, pubblicato da Fanucci editore. Ambientato in Texas negli anni Trenta, racconta di Harry e della sorellina Tom (sarà un omaggio a Mark Twain?), che si inoltrano nel bosco per seppellire il proprio cane e si imbattono nel cadavere di una donna di colore. Tornando verso casa, nel buio scorgono l’Uomo-Capra, figura leggendaria di cui tutti parlano ma a cui credono in pochi. Raccontano tutto al padre che inizia a indagare su quell’omicidio. L’autore introduce così il tema del razzismo di quegli anni, quando il divario tra bianchi e neri non era questione che si potesse affrontare facilmente con il criterio dell’uguaglianza. Con uno stile scorrevole e con piacevoli punte di ironia, Lansdale conduce la narrazione senza esitazioni, attraverso gli occhi di un ragazzino che sta per diventare adolescente e che si scontra con la violenza, il razzismo e la morte. Il testo è molto ricco di suggestioni, l’ambientazione efficace è fatta della descrizione di fiumi e stagni, di ponti malandati e di case con i portici, di tensioni razziali, lavoro nei campi e chiacchierate dal barbiere, colorandosi di un’atmosfera noir.

twainPuò capitare anche che dopo aver letto In fondo alla palude venga la curiosità di approfondire la conoscenza di uno di quegli autori cui Lansdale deve molto, come Mark Twain. Il filone in cui il romanzo di Lansdale si iscrive fa riferimento a capolavori come Le avventure di Tom Sawyer o Le avventure di Huckleberry Finn, per cui al lettore curioso può venire in mente di spulciare lo scaffale della libreria dedicato allo scrittore americano; in tal caso potrebbe imbattersi in uno di quei libri che si discostano molto dal genere avventuroso dei personaggi come Huck o Tom e trovare Il diario di Eva (Feltrinelli). Tra queste pagine la voce femminile di Eva descrive i suoi primi giorni nel Paradiso terrestre, alla scoperta degli animali, delle stelle, dell’acqua e del fuoco, nonché del suo amore per Adamo. Si tratta di una voce molto consapevole, per essere quella di una donna nata solo da un giorno, che si nutre di mele e che si distingue dall’uomo per la sua sete di conoscenza, per il suo entusiasmo nella scoperta e per il suo acume. Eva si sente un esperimento e ragiona di conseguenza, sperimentando gli elementi, la gravità e sentimenti come la paura, quando scopre il fuoco, che la porta alla malinconia. Con un linguaggio semplice e uno stile che a tratti si fa molto poetico, Twain tratteggia i pensieri di una donna che si ritrova in vita da un giorno all’altro, consapevole dell’esistenza di Dio, che osserva il creato e che fa supposizioni sulla scomparsa della luna al mattino; in questa sua tensione verso la conoscenza e nell’entusiasmo verso le creature del Paradiso, Eva si sente molto distante da Adamo, da cui è comunque molto attratta. Le pagine del diario sono alternate alle illustrazioni d’epoca di Lester Ralph.

Il cerchio del robot - Phili K. Dick

Fanucci porta in libreria “Il cerchio del robot”, un romanzo inedito di Philip K. Dick

Il cerchio del robot - Phili K. DickFanucci porta in libreria (dal 14 febbraio) Il cerchio del robot, romanzo inedito del grande maestro della fantascienza Philip K. Dick.
Scritto nel 1956 ma pubblicato soltanto nel 1988, il romanzo si svolge nell’America del Dopoguerra e comprende un intreccio secondario di carattere fantascientifico.

Ecco la scheda del libro:

San Francisco, anni Cinquanta. Jim Briskin è uno speaker radiofonico di successo che non riesce a lasciarsi definitivamente alle spalle il rapporto con la sua ex moglie Patricia. Art Emmanual è un assiduo ascoltatore del programma di Jim e vive in un  seminterrato insieme a sua moglie Rachael, da cui sta per avere un bambino. Vite il cui unico punto di contatto è la voce di una radio si intersecano in occasione di una cena a casa della giovane coppia, durante la quale ciò che resta delle macerie del  matrimonio di Jim e Patricia – la loro distruttiva interdipendenza, quel destino di perdizione che, inesorabile, li accomuna – finirà per contagiare le ‘normali’ esistenze dei due ragazzi. Art sarà sedotto dalla donna e si ritroverà invischiato in una relazione che screditerà entrambi, mentre Rachel seguirà Jim in Messico, affidando all’uomo la propria vita e quella del bambino che ha in grembo. Fanno da sfondo le insicurezze dell’America del Dopoguerra, di due generazioni in cerca di nuovi punti di  riferimento e separate da una distanza netta, nella quale Philip K. Dick colloca con notevole capacità immaginifica personaggi improbabili e incoerenti. Alla fine, l’unica via per Jim e Pat sarà quella di tornare sui propri passi, rinnegando gran parte
della loro esistenza e segnando la propria sconfitta.

Philip K. Dick Il cerchio del robot
traduzione di Fabio Zucchella
introduzione di Carlo Pagetti
pp. 147, euro 17

Le novità di Fanucci Tweens

Meg Rosoff "Se fossi Dio"Meg Rosoff, Se fossi Dio…
Se Dio fosse un diciannovenne svogliato e capriccioso che si innamora per caso di una ragazza che lavora come guardiana allo zoo cosa accadrebbe? Che il nostro dio adolescente, il cui nome è Bob, scenderebbe sulla Terra per farle la corte, smettendo di svolgere bene il suo lavoro e commettendo qualche errore di distrazione che causerà terribili carestie e inondazioni…

Meg Rosoff è nata a Boston e vive a Londra. Qui ha lavorato in molte agenzie pubblicitarie e ha iniziato a scrivere romanzi dopo la morte della sorella minore. How I live now, il suo primo successo, ha vinto il The Guardian Children’s Fiction Prize e il Michael L. Prontz Award.

 

Didier van Cauwelaert , Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedìDidier van Cauwelaert , Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedì
Un originale e divertente romanzo di fantascienza con protagonista il tredicenne Thomas Drimm, il cui migliore amico è un aquilone. Nel mondo di Thomas tutto gira attorno al gioco d’azzardo e la qualità della vita dipende dalla fortuna. In pochi giorni la sua vita verrà rivoluzionata e si ritroverà a vestire gli scomodi panni del supereroe per impedire che il suo mondo venga distrutto e con lui l’anima dei suoi abitanti.

Didier van Cauwelaert è nato in Francia nel 1960. Dopo essersi dedicato al teatro e aver lavorato come critico, un editore francese pubblica nel 1981 il suo primo libro. Nel corso della sua carriera ha scritto venti romanzi, vendendo ben cinque milioni di copie solo in Francia e diventando un caso letterario. Nel 1994, il suo romanzo Un aller simple ha vinto il premio Goncourt. Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedì è il primo episodio di una saga, cui fa seguito  La guerre des arbres commence le 13..

 

Will Self – Una sfortunata mattina di mezza estate

Will Self "Una sfortunata mattina di mezza estate"Recensione di Eleonora Rossi

Si potrebbe parafrasare Kafka per iniziare a raccontare la storia di Tom, il protagonista di Una sfortunata mattina di mezza estate. Si potrebbe dire che «qualcuno doveva aver “incastrato” Tom B., perché, senza che avesse fatto (più o meno) niente di male, una mattina fu arrestato». Più o meno, perché sebbene le vicende dei due uomini abbiano molto in comune – un processo per esempio – a differenza di Joseph K., Tom ha commesso qualcosa.
Tutto ha inizio (o almeno sembra) proprio nel torpore di una mattina di mezza estate quando Tom Brodzinski – un turista «anglo» (presumibilmente un americano) proveniente da un paese occidentale senza nome, in vacanza con la famiglia in un esotico luogo tropicale di un continente-isola senza nome – decide di smettere di fumare. Già molte altre volte questo pensiero aveva attraversato la sua mente, ma quella, decise, sarebbe stata davvero la sua Ultima Sigaretta; quel luogo di villeggiatura dove campeggiavano gigantesche e invadenti campagne antifumo sembrava il posto adatto per celebrare quel solenne gesto. Continua a leggere

Recensioni in progress: Eleonora Rossi legge Una sfortunata mattina di mezza estate di Will Self (Fanucci)

«La sigaretta era finita. Ne rimaneva solo una zanna di cenere che sporgeva all’insù curvandosi dalla sua gengiva maculata. La sigaretta era finita – la sua ultima – e Tom si sentì sopraffatto dalla perdita di quella cosa che non aveva mai posseduto: un profondo e primordiale senso di benefica sazietà, una pezza sul suo cuore sbrecciato. Si guardò vanamente attorno a un’ultima volta in cerca di quel portacenere che non c’era e poi, senza pensarci, lanciò il mozzicone nell’aria pregna di umidità.
Il mozzicone disegnò un arco, ruotando su sé stesso, poi rimase sospeso per un attimo allo zenit. Tom gli diede un affettuoso addio perché, nel descrivere quella netta parabola, stava delineando la sua nuova bussola morale. Sono un uomo migliore, pensò Tom, un uomo molto migliore. Poi, mentre la cicca precipitava verso il balcone sottostante, Tom ricordò il sogno che aveva fatto la notte prima, mentre si agitava nel suo fetido letto al Tree Top Lodge, lassù nella foresta nebbiosa degli Handrey.[…] Dal balcone di sotto salì un urlo prolungato, come di un animale preso in una diabolica trappola».

Will Self, Una sfortunata mattina di mezza estate
Fanucci, 2011
pp. 352, euro 10