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INDILIBR(A)I – La libreria Marco Polo – Intervista a Claudio Moretti

logoINDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Libreria Marco Polo
Cannaregio 5886/a – Venezia
(Calle del Teatro Malibran)

Tel.: +39 041 5226343
books@libreriamarcopolo.com
facebook Libreria Marco Polo

http://www.libreriamarcopolo.com/

di Lorena Bruno

A due passi dal Ponte di Rialto, a Venezia, c’è la libreria Marco Polo di Claudio Moretti, con un ampio settore di usato (specializzata in libri usati in inglese e di modernariato in italiano) e di nuovo (editoria indipendente). Claudio Moretti la definisce così:  «È una libreria che cerca di mantenersi in movimento».

Quando nasce la libreria Marco Polo e perché?
L’attuale libreria Marco Polo nasce nel 2006 nei locali lasciati liberi dall’altra libreria Marco Polo (di viaggi, nata nel 2002, trasferita nel 2006 e chiusa nel 2011). Non c’è un vero e proprio motivo, c’era lo spazio, c’era una persona appassionata (io), c’era la possibilità (non esistevano librerie con un’ampia selezione di libri in inglese né librerie dell’usato per stranieri): ho colto l’occasione. Poi la libreria ha fatto il libraio.

Claudio Moretti

Claudio Moretti

Quali differenze ci sono tra un libraio e un venditore di libri?
Non so, la passione forse, il libraio legge i libri ma così la faccio troppo facile. Un venditore di libri potrebbe essere un ottimo libraio se gli venisse data la possibilità. Penso a me: sono un libraio, mi state intervistando in quanto tale ma se dovessi andare a lavorare in una libreria di catena dove arrivano centinaia di novità ogni settimana come potrei leggere anche solo la quarta di copertina di tutte? E allora cosa diventerei? Un venditore di libri? Ma sarei la stessa persona. Quindi forse meglio cercare la differenza fra una libreria e un negozio di libri: la libreria è quel posto dove dei libri ci si prende cura oltre a venderli. Io per farlo ho scelto di limitare il numero di editori che tengo riducendo il numero di novità e potendo dedicare abbastanza tempo a questa cura del libro. Un’altra libreria può fare altre scelte ma se è una libreria troverà sempre il modo di mettere in pratica questa “cura”.

Che cosa ha voluto dire adattare la tua professione di libraio a una città come Venezia?
Io divento libraio a Venezia, città dove sono nato e dove ho vissuto la maggior parte della mia vita, forse avrei difficoltà a fare il libraio in una città che non conosco. Venezia è una città dove ci sono residenti e tanti turisti: la mia idea iniziale, che vale ancora, è che la Marco Polo sia un posto dove il veneziano e il turista si sentano a casa, si sentano bene e possano, se vogliono, interagire: per ottenere questo il metodo è stato semplice, essere una vera libreria che abbia anche libri in altre lingue, adatte per un pubblico vario e di turisti, ma senza nessuna concessione o inchino al guadagno facile. Qui il turista può trovare la guida o la mappa di Venezia ma non trova nessuna maschera, nessuno di quei prodotti che a Venezia si trovano ovunque e che fanno ribrezzo a qualunque veneziano.

In altre interviste hai dichiarato che in una libreria la “coerenza” nella selezione dei testi è ciò che le dona personalità. Parlaci di questo che consideri un valore.
È lo stesso valore che cerco nel catalogo di un editore: se non c’è una coerenza, se non c’è una linea editoriale, è un editore che non mi interessa. Anche nella mia libreria la divisione per editore, la scelta degli editori e anche la scelta di libri usati da esporre fanno la differenza. Al lettore che entra in libreria per cercare quel particolare libro probabilmente non interessa quali editori ho scelto, ma il lettore che entra per farsi un giro e per farsi ispirare o consigliare sente questo carattere; può piacergli o no ma lo sente.

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Quali sono le case editrici che hai privilegiato nel popolare la tua libreria? E perché hai scelto di affiancare anche l’usato? Nuovo e usato si compensano?
In realtà è il nuovo che si affianca all’usato. La libreria nasce come libreria dell’usato e solo nel 2010/2011 sono arrivati i libri nuovi, una casa editrice alla volta. La differenza non è da poco: il libro usato permette una buona sostenibilità economica visto il margine (enorme rispetto ai libri nuovi) e questo mi ha permesso di inserire i libri nuovi con più tranquillità. Considerando poi che i libri usati che si trovano nella mia libreria sono quasi tutti libri “da collezione” che vendo anche online, non è necessario averli fisicamente in libreria e questo mi ha permesso di ricavare spazio per i libri nuovi, spostando parte dell’usato in un magazzino. Quindi la domanda deve essere: perché ho scelto di affiancare il nuovo all’usato? Perché nel 2011 ha chiuso la libreria Marco Polo “sorella” che vendeva libri nuovi di viaggio. Partendo da una realtà che già funzionava come libreria dell’usato, ho pensato a qualcosa di diverso rispetto alle classiche librerie di varia, dando meno spazio alle novità e privilegiando i cataloghi dei singoli editori. Un po’ sono stato influenzato dai libri usati, molti di quelli che ho sono i fuori catalogo, quelli che la gente cerca ma che le case editrici non stampano più. Il nuovo e l’usato si compensano dal punto di vista economico e permettono a livello globale un buon margine alla libreria. Oltre a questo, le vecchie edizioni (degli anni ‘60, ‘70 e ’80, non antiche) a fianco dei libri nuovi danno un “sapore” alla libreria. Gli editori sono tanti ormai, la lista completa si trova sul blog della libreria.

Se tu fossi solo un “lettore” che cosa ti piacerebbe trovare in una libreria?
Libri che mi stimolino, la possibilità di sfogliarli e leggerli. Quello che mi piaceva e che ho cercato da lettore, mi piace ancora e cerco di proporlo nella mia libreria. Questo è la base, tutto il resto è un di più (attività, incontri, bar) o un di meno (invasione di non libri fra gli scaffali).

2015 interno libreriaDi che cosa hanno bisogno i librai indipendenti in Italia?
Che ci sia, anche in Italia, la fotocopia delle legge francese sul prezzo del libro, sul marchio di qualità e sui fondi a disposizione per le librerie.

Esiste a Venezia un’associazione di librai indipendenti?
No, esisteva decenni fa, adesso non c’è nulla che raggruppi i librai del territorio.

Chi sono i lettori che frequentano la libreria Marco Polo?
Fra libreria e lettori c’è una continua contaminazione: la libreria attira certi lettori e i lettori che entrano modificano ogni volta, anche di poco, la libreria. È uno scambio vitale che richiede umiltà e attenzione da parte di chi lavora in libreria ma che porta a risultati irraggiungibili con la sola pianificazione a tavolino di una libreria. La libreria è resiliente nei confronti del mercato e flessibile nei confronti dei lettori. I lettori sono vari, italiani e stranieri, residenti e turisti, giovani e diversamente giovani. Molte donne. Mancano solo gli adolescenti, forse un giorno ci proveremo ad avvicinarli.

Che cosa c’è da leggere sul tuo comodino?
Vari libri che ho iniziato, in questi giorni mi sono riletto Il Milione di Marco Polo.

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