Archivi tag: Carla Pinna

INIDILIBR(A)I – La libreria Pagina 18 a Saronno

INDILIBR(A)I – Rubrica dedicata ai librai e ai lettori indipendenti

Pagina 18
Via Padre Luigi Monti, 15 – 21047 Saronno (Varese)
telefono 3738225048
sito web

di Emanuela D’Alessio

coverPagina 18 è una piccola libreria indipendente di Saronno, aperta nel 2008 da Carla Pinna e Giulio Bonetti.
Ho conosciuto la libraia Carla Pinna un mese fa a Torino,  durante la giornata di incontri con blogger, editor, scrittori e giornalisti dal titolo Esordienti nella rete, organizzata dal Premio Calvino.
Si parlava di blog, riviste letterarie online, piattaforme di self publishing, scrittori esordienti in cerca di pubblicazione, case editrici dove non si ha più il tempo di leggere i manoscritti. A una domanda su che fine fanno i librai, quelli indipendenti, sono arrivate risposte generiche del tipo “in fondo sono una categoria di nicchia, probabilmente destinata all’estinzione”.
Carla Pinna, però, non sembra intenzionata a estinguersi. Ecco che cosa dice.

Quando nasce la libreria Pagina 18 e perché?
Pagina 18 apre i battenti il 5 giugno 2008. Dopo oltre venti anni di lavoro editoriale e aver sperimentato l’apertura a Roma (Via Sabelli a San Lorenzo) di una libreria di Prospettiva Edizioni, la casa editrice dove lavoravo, avevo voglia di uscire dal mondo dell’editoria e realizzare l’incontro fra scrittore, editore e lettore: un luogo fisico chiamato libreria.

Chi sono i librai di Pagina 18?
Sono Carla Pinna e Giulio Bonetti. Come dicevo prima, la mia esperienza è prettamente editoriale. Ho trascorso circa venti anni in Prospettiva Edizioni come editor e responsabile di collana, occupandomi anche di promozione e distribuzione, perché nelle piccole case editrici si fa un po’ di tutto.  Ho lavorato anche per Salani come segretaria di redazione per i marchi Ape Nord Sud e Magazzini Salani. Giulio Bonetti, invece, ha un’esperienza ventennale come responsabile commerciale e broker. E una passione per i libri sulla seconda guerra mondiale e Tex Willer.

Parliamo del nome della libreria, perché si chiama Pagina 18?
Quando si è trattato di trovare un nome ho iniziato a fantasticare. Ho pensato a Saltatempo (bellissimo libro di Benni) o a una delle città invisibili di Calvino. Mi è stato fatto notare che dovevamo aprire una libreria a Saronno, che bisognava trovare un nome facile da ricordare. Così ripensando alla libreria Pagina 272 di Roma, in Via Salaria, ho proposto Pagina 18: pagina ovviamente come pagina del libro, 18 perché era il numero civico. Poi abbiamo argomentato, citando Pennac, «che un libro si può leggere a partire dalla pagina 18 o fino alla pagina 18». In realtà il numero civico – che eravamo corsi a vedere quale fosse – era facile da ricordare.

Carla Pinna

Carla Pinna

Che cosa significa essere librai indipendenti a Saronno?
Voler diventare bravi librai indipendenti a Saronno è una palestra: la conoscenza dei libri e degli autori e la competenza devono necessariamente conciliarsi con le sensibilità di chi vive in un piccolo centro, ma a ridosso di Milano. Ci sono un valore del lavoro molto forte, una socialità sommersa che emerge soltanto dopo molto tempo, un po’ di diffidenza verso chi viene da fuori. Bisogna conquistarsi la fiducia, essere un po’ psicologi e al tempo stesso determinati per comprendere chi ci sta di fronte e consigliare comunque libri di qualità. Inizialmente avevo collocato proprio all’entrata della libreria il settore della saggistica, compiendo una scelta azzardata contro tutti i criteri del visual merchandising. Poi ho preferito mettere in evidenza l’editoria per bambini.

Quante librerie ci sono a Saronno?
Nel 2008, quando abbiamo aperto, esistevano la storica libreria Bono e un’altra libreria indipendente, Palomar. Due anni dopo ha aperto una Mondadori Franchising, quindi Palomar ha chiuso e Bono ha ceduto il passo a una libreria del gruppo Libraccio. Pur essendo gestita da un libraio di valore (ma si sa che nelle librerie di catena non è più prevista la figura del libraio competente) la Mondadori franchising ha provocato una metamorfosi nei lettori, direi quasi un fenomeno sociologico. Adesso si entra in libreria come fosse il supermercato (senza salutare), si risponde con fastidio alle offerte del libraio, si cerca il libro in classifica o quello proposto nelle trasmissioni di Fabio Fazio, si contratta il prezzo di copertina per poi uscire senza aver comprato nulla. La libreria non è più vista come un luogo di incontro e conoscenza, ma un self service più o meno alla moda (nel senso che anche solo entrarvi fa moda) dove i libri sono un complemento d’arredo.

Che cosa trovano i lettori da Pagina 18?
Prima di tutto dei librai che propongono e consigliano libri. Ovviamente anche le novità, selezionate secondo criteri relativi alla conoscenza dei lettori e dei loro interessi, del territorio e, perché no, delle classifiche degli inserti culturali della carta stampata.

Come avviene la selezione dei libri da mettere sugli scaffali, in vetrina?
Esistono vari criteri. Fortunatamente i librai indipendenti possono ancora concedersi il lusso della scelta e della proposta (non esistono editori che pagano per avere il libro in vetrina o vicino alla cassa come nelle librerie di catena). In vetrina si può scegliere un tema e le novità attinenti secondo vari criteri, ad esempio quello temporale, come la giornata della memoria, l’8 marzo, l’attribuzione di un premio Nobel. In estate ci sono le letture intelligenti sotto l’ombrellone (in questo caso i gialli sono sempre un’ottima proposta) e per Natale altre proposte inedite. Due anni fa ho scoperto la collana Leggere è un gusto del Leone Verde dove si abbinano le ricette con gli scrittori e le opere. Ho proposto, quindi, La cucina di Montalbano, Le ricette delle Mille e una notte, A tavola con l’Enterprise, Gli spaghetti di Martin Scorsese. I lettori erano entusiasti e hanno scelto così i loro regali di Natale.

Chi sono i clienti che entrano in libreria?
Le donne in generale leggono di più. Ecco allora le signore del gruppo di lettura della biblioteca, le appassionate di gialli alla Cornwell che però hanno scoperto gli autori svedesi, chi, di ritorno dal cineforum pomeridiano, si ferma solo per salutare o dare un’occhiata alle novità. Ci sono giovani appassionati di storia e filosofia che trovano accanto i libri economici Laterza e i libri di musica di Bietti; ci sono le mamme con i loro bambini che sanno di poter trovare libri speciali: da Ciao ciao pannolino di Topo Tip (un must) ai libri della Tomlinson tipo L’oritteropo che non sapeva chi era, libri con i quali ho conquistato tanti piccoli lettori di età prescolare. Non dimentico, poi, gli appassionati di scienze e di storia che continuano a venire da noi perché sanno di trovare libri “speciali”. Se dovessi fare un’annotazione sociologica direi che il livello dei nostri lettori è sicuramente medio alto. Abbiamo amici scrittori e musicisti, ma riservo una particolare tenerezza alle signore che mi chiedono con gentilezza libri rosa o testi religiosi, anche loro sono lettrici di tutto rispetto.

A proposito di piccoli lettori, c’è uno spazio in libreria dedicato alla letteratura per l’infanzia e ragazzi? Sono svolte o previste attività di lettura dedicate ai più giovani?
Ci siamo caratterizzati fin dalla nostra apertura per uno spazio particolarmente grande (un terzo della libreria) dedicato all’infanzia, ai ragazzi, alla maternità/paternità e pedagogia. Abbiamo da sempre ospitato laboratori per bambini: sui colori e i pittori, su come costruire le marionette o, prendendo spunto dalle storie di Ciripò, organizzando laboratori che aiutassero anche i più piccoli a superare le paure e le emozioni forti. Hanno tenuto cicli di laboratori la pittrice Sabrina Romanò, Mauro Caldera ex direttore del Parco Rodari, Marinella Barigazzi, scrittrice e traduttrice per bambini, Paola Pappacena illustratrice.

vetrina

Quali sono i libri più venduti e quelli più consigliati?
Fra le novità posso citare sicuramente Andrea Camilleri, Andrea Vitali (vista la prossimità con il lago di Como), i nostri amici Giorgio Fontana (Campiello 2015) e Andrea Tarabbia, Luca Crippa, Alberto Schiavone, Francesco Trento.
Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez è stato un best seller divenuto inoltre long seller, poi ci sono la trilogia di Bjorg Larsson, indubbiamente Jonathan Safran Foer, i libri Feltrinelli ambientati a Parigi del fantomatico Nicolas Barreau, la serie di Agatha Raisin edita da Astoria, gli studi storici di Alessandro Barbero, le monografie di Corrado Augias.
Fra i più consigliati ci sono i libri della narrativa al femminile edita da Neri Pozza, in particolare Cuccette per signora di Anita Nair e L’arte di ascoltare i battiti del cuore di Jan-Philip Sendker. E ancora, la narrativa vittoriana, i libri di Georgette Heyer, Elizabeth Gaskell. Per finire, La donna giusta di Sandor Marai e Lettere di Hetty Hillesum, entrambi editi da Adelphi.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia (iniziative di promozione, legislazione ad hoc, sostegni finanziari, associazionismo di categoria?).
Basta con gli sconti. Libri che costino meno e tutela delle librerie come presidi culturali. Esistono associazioni di categoria ma in realtà ciò di cui ci sarebbe veramente bisogno è la costruzione di sinergie “virtuose” fra tutta la filiera libraria. L’esperienza delle Librerie Indipendenti Milanesi (unica nel suo genere) che ha organizzato e promosso Bookcity è ancora molto limitata. Resiste purtroppo la logica dell’orticello.

Ho sentito dire recentemente che il mestiere del libraio (indipendente) è destinato all’estinzione. Che cosa ne pensi?
Siamo dei panda. Nonostante le scuole per librai di Venezia e Orvieto, purtroppo la figura del libraio – grazie anche a molta narrativa e cinematografia – è vista sotto una luce romantica. Molte persone vengono in libreria sospirando e mi confessano che fare il libraio è ancora il loro sogno. Ma di romanticismo ce n’è poco. Escono più di cento novità a settimana che, se si vuole mantenere la propria credibilità professionale, si dovrebbero conoscere se non addirittura leggere. Il libro Vendere l’anima di Romano Montroni, libraio Feltrinelli della prima leva, è la bibbia. Dalla battaglia contro la polvere, alla sistemazione dei libri su tavoli e scaffali, dall’apertura degli scatoloni al sorriso che non bisogna mancare di restituire a chi entra, fino al conto economico, agli inventari, al rinnovo del gestionale e i contratti con i distributori. Aspetti veramente poco romantici.

Che cosa c’è da leggere sul tuo comodino?
Lo spettro di Jo Nesbo, Sei casi per Petra Delicado di Alicia Gimenez Bartlett,  il volume dei Meridiani dedicato a Alice Munro e i gialli Mondadori di Lilian Jackson Brown dove i protagonisti sono due gatti siamesi.