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Il semaforo è blu tra i libri di Ponte Ponente

SCARABOCCHI – La rubrica dedicata alla letteratura per bambini e ragazzi 

di Rossella Gaudenzi

Ponte Ponente
Via Mondovì, 19 – 00183 Roma (Appio)
06 45426682

www.libreriaponteponente.it

Intervista a Giulia Caputi, libraia di Ponte Ponente, specializzata nella letteratura per l’infanzia.

La libreria Ponte Ponente, specializzata in letteratura per l’infanzia, si trova nel quartiere Appio, a Roma, dal 2008. Un anno fa c’è stato un cambio di guardia e oggi a gestire la libreria è la cooperativa sociale Il Semaforo Blu, di cui fai parte. Ci racconti come è andata?
Sì, certo. Essendo una cooperativa che si occupa da molto tempo di educazione al libro e alla lettura conoscevamo bene le ex libraie di Ponte Ponente, Anna Rita Marchetti  e Chiara Mattone, con le quali avevamo collaborato in passato per cicli di lettura, manifestazioni (mi viene in mente la Tribù dei lettori e La Città in tasca), feste letterarie. Sono state direttamente loro a segnalarci la volontà di vendere. Inizialmente eravamo titubanti, l’occasione era buona, ma naturalmente si trattava di una nuova attività che dovevamo progettare, considerare, e sulla quale dovevamo investire economicamente. Chi ci conosce sa, però, che siamo fedeli al nostro semaforo blu che indica il cielo, che ci piace guardare oltre, crescere, e questo era il momento per farlo. Così ci siamo armate di coraggio e abbiamo provato a spiccare il volo!

Chi sono le libraie di Ponte Ponente e da quale formazione provengono? Esiste una divisione dei ruoli?
Le libraie di Ponte Ponente sono le quattro socie della Cooperativa Il Semaforo Blu: Chiara, Francesca, Giulia e Mariella (in rigoroso ordine alfabetico. Chiara è l’arredatrice, che cura il verde e le piante, costruisce tavoli o lampadari con il pallet, è quella che vive meno la libreria perché è impegnata nella gestione amministrativa della cooperativa e a fare quadrare fatture e conti. Francesca è la maga del gestionale, cioè il sistema operativo della libreria, si occupa degli ordini dei libri e dei giochi, delle letture del mercoledì e dei laboratori creativi ed è la segreteria della cooperativa, ha sempre le idee per le vetrine e gli allestimenti. Giulia è quella che si potrebbe definire l’addetta stampa, gestisce informazioni e newsletter, locandine e facebook, inventa giochi mattinieri per bambini più piccoli e ha uno sguardo per scuole e territorio. Mariella, in qualità di presidente della Cooperativa, ha tutti gli impegni e gli oneri del suo ruolo, gestisce i pagamenti ai fornitori e cura gli incontri per bambini più grandi, dai 4 anni in su. Naturalmente ci confrontiamo sempre tra noi, ci sosteniamo nei vari ruoli e condividiamo le scelte di ogni settore.

Chi sono i clienti di Ponte Ponente e quale testimonianza offrono sullo stato della lettura per bambini e ragazzi di questo popoloso quartiere romano?
I clienti sono prevalentemente donne e mamme: ci sono le clienti inossidabili, quasi amiche, che sono sempre informate sulle ultime novità, con le quali ci si confronta sui figli e si condividono aspetti più personali; ci sono le clienti sostenitrici, che ci fanno pubblicità, fanno ordini per le classi dei figli, ci mandano amici e parenti; ci sono le clienti che vivono la libreria come un luogo dove portare i figli per svolgere attività interessanti; ci sono  nonne e zie che vengono per i regali di Natale ai nipoti; c’è qualche maestra di asilo nido o materna che quindi sceglie i libri per lavoro. Complessivamente si tratta di una nicchia di lettrici forti o comunque fortemente motivate, che scelgono con convinzione un certo tipo di educazione meno commerciale e più attenta.

Che cosa trovano i lettori che mettono piede nella vostra libreria?
Un semaforo veramente blu, tante sedie, tavoli, panche e cuscini, un grande tappeto e una credenza blu, libri a portata di mano da leggere liberamente, riviste di settore consultabili e saggi per adulti, il meglio della produzione editoriale per ragazzi di piccole e medie case editrici italiane, una accurata selezione di libri in inglese e spagnolo. Abbiamo anche la nostra piccola biblioteca interna, si stratta di libri acquistati negli anni  e che utilizziamo per altre attività, non è previsto il prestito in modo formale, ma talvolta lo facciamo a chi ce lo chiede.

Come avviene la selezione dei libri da mettere sugli scaffali e in vetrina? Quali sono i progetti editoriali, le case editrici maggiormente in sintonia con lo spirito che anima Ponte Ponente?
La selezione avviene grazie a un aggiornamento costante navigando in rete e ricevendo informazioni direttamente dalle case editrici. I progetti editoriali che si sposano meglio con noi sono quelli con cui abbiamo costruito negli anni, ancor prima di avere una libreria, una relazione solida, di scambio e confronto. Abbiamo rapporti consolidati in particolare con case editrici romane. Ad esempio con Sinnos, con cui da diversi anni organizziamo un corso di formazione per lettori-animatori e di cui condividiamo l’aspetto fortemente sociale e militante nella lettura. Con Beisler, che pubblica una narrativa per giovani lettori fuori dagli schemi, scanzonata e a volte irriverente come solo gli autori nordici sanno essere. Siamo in ottima sintonia anche con Bohem press, adoriamo i libri di Minibombo per i più piccoli, e non ci facciamo scappare i più importanti titoli di Orecchio Acerbo, Topipittori, Babalibri, Terre di mezzo e Camelozampa.

Ponte Ponente è una libreria estremamente attiva dal punto di vista dell’organizzazione di laboratori educativi per bambini. Si può affermare che l’aspetto ludico-laboratoriale rappresenti, sempre più, un fondamentale e indispensabile valore aggiunto per le librerie di settore come la vostra?
Si, pensiamo di sì. Non è solo l’idea che facendo entrare persone per l’attività si venda di più, ma è anche perché la libreria possa essere sempre più vissuta come luogo e meno come un negozio. Un luogo dove incontrarsi, fare amicizie, imparare cose nuove, tornare, curiosare. Un luogo aperto al territorio circostante, ad esempio ci troviamo vicino a una scuola e spesso invitiamo le classi in libreria o mettiamo a disposizione dei genitori i nostri spazi per lasciare i loro figli nei giorni delle riunioni. Un luogo di scambio, di confronto con altre realtà, un centro culturale, dove ricostruire uno spirito di comunità, un tessuto sociale che in una grande città sappiamo bene come sia importante, un luogo dove costruire reti, rapporti reali, non virtuali.

Di che cosa hanno bisogno i librai in Italia (iniziative di promozione, legislazione ad hoc, sostegni finanziari, associazionismo di categoria)?
La domanda è per noi difficilissima, perché siamo appena arrivate nel settore delle librerie, siamo ancora all’inizio. Però mi viene in mente quello di cui non abbiamo bisogno: eventi spot, iniziative che si aprono e si chiudono solo grazie all’impegno dei volontari, sostegni finanziari una tantum. C’è bisogno di un lavoro “politico” sulla lettura in Italia, inteso come investimento economico e formativo, c’è bisogno di un lavoro integrato tra scuola, famiglia, librerie, biblioteche. Bisogna fare rete, è molto faticoso ma è l’unica possibilità di crescita. Adesso sembra esserci qualche spiraglio per le librerie, vedremo.

È appena iniziata la 16ma edizione di PiùLibriPiùLiberi, la celebre fiera romana della piccola e media editoria. Considerate utili fiere come questa? I librai come categoria in realtà entrano casualmente e sporadicamente in contesti di questo genere. Che cosa ne pensate?
Sicuramente sì, sono occasioni per incontrare gli editori, gli autori, partecipare a conferenze o presentazioni di libri nell’arco di cinque giorni, continuare a formarsi, a volte avere incontri con altri librai. Credo siano utili a chi è già un lettore forte, non credo allarghino l’interesse degli astemi di lettura.

Quali libri consiglierete da mettere sotto l’albero?
I libri sono davvero tantissimi, le nuove uscite sono continue, io consiglierei di scegliere senza fretta, osservando il gusto personale e le passioni dei bambini. I nostri best seller dell’anno li trovate sulla pagina Facebook dove stiamo facendo un gioco “Ogni libro alla sua libraia”.

Che cosa c’è da leggere sul vostro comodino?
Sul mio c’è Primo venne il Verme di Nicola Cinquetti e Meraviglie Mute di Marcella Terrusi, ma a volte anche Topolino. Le altre libraie stanno leggendo: Quando eravamo in tre di Aidan Chambers, Gli ottimisti muoiono prima di Susin Nielsen, Leggende e fiabe della Sardegna di Grazia Deledda, Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra di Roald Dahl.