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VERSI – Alessandra Racca, Consigli di volo per bipedi pesanti (NEO edizioni)

VERSI – La rubrica dedicata alla poesia

È in uscita il nuovo volume di Alessandra Racca, che abbiamo intervistato per la rubrica Versi, Consigli d’amore per bipedi pesanti. Poesie tenere, graffianti, fuori dal comune, per una poetessa che sa dire osservando i dettagli, sa scrutare in profondità nel quotidiano, dove l’amore è una bestia ineluttabile e terribile, ma dolce.

Ci sono già diverse date di presentazione, la prima è domani sera 14 maggio in occasione degli eventi collaterali al Salone di Torino, alle 21 alla Luna’s Storta, libreria indie torinese; la seconda per il decennale di PoesiaPresente, in un evento tutto al femminile intitolato Amore con lo spacco a Monza, il 20 maggio alle 21 a Villacontemporanea. Ecco qui un assaggio.

STORIA DI UNA LUMACHINA
Prima c’è stata la casa madre
stanze grandi e grande amore
poi la casa del primo amore
piccole stanze corpi e parole
poi c’era la casa
ma s’era perso l’amore
e venne fuori che prima
ci eravamo persi noi
poi c’erano case e strade e scoperte
tetti, stanze strette e camini
e c’era il farsi grande
il farsi tetto, stanze e cammino
e anche l’amore avevo imparato
che ovunque andavo
lo portavo con me

Barattolo luminoso
Ci metto le lucciole
poi le faccio fuggire
oltre la dispensa, è banale,
sta il prato
ed è giusto così

Barattolo della contemporaneità
Ci metto la mia connessione internet
mi sento perduta
chiedo alla vicina la sua password
passo tutta la serata in bagno
perché in cucina
non si prende il wifi

Barattolo dei giochi da grandi
Ci metto la marmellata che non ho mai fatto
è buonissima
molti gusti speciali
sono una campionessa di marmellata
dovreste assaggiare quella all’infantilismo cronico
alle fantasie

NIDO, GERMOGLIO, CREATURA
Dove cede il passo
dove si sgrana il contorno
la luce si oscura
lì, il punto dove sostare
vicini molto vicini a sé
abbracciati alla propria natura
nido
germoglio
creatura

Poesia degli amanti che ballano balli diversi
Mi domando che forma avranno questi anni
quando li guarderemo – da quell’altra prospettiva
più vicina alla fine, questi anni di metà
Tutte queste mattine che d’improvviso mi metto acorrere
e dico stammi dietro, stammi accanto
e tu che ti metti a ballare sul posto
non sai i passi del tango eppure sostieni
che meravigliosa milonga io e te!
ma non vedi non vedi che quel che balli è foxtrot?
come pensi di invitarmi a un valzer
se metti su musica rock?
Poi vorrei che finalmente facessimo quel difficile
doppio salto mortale, ma tu non ti alleni
e d’improvviso mi parli, dalla cima di un albero dici:
che ci fai ancora laggiù, s’era detto di salire!
Non è pericoloso fare doppi salti mortali
dalla cima degli alberi? grido – e m’è difficile il salire
soprattutto se mi domandi: quale doppio salto mortale?
Ma son mesi, anni che ne parliamo:
allora vedi che mentre fai a cazzotti non mi ascolti?
Poi mi pare che segretamente ci intendiamo nel
sonnocercandoci i corpi gli incastri delle ossa, una forma aperta
protetta avvolta nel respiro doppio, intrecciato,
mio tuo mio tuo mio tuo finalmente cadenzato ritmico
a tempo e nel sogno mi dico allora è giusto, alloraforse sì
Ma a vedersi da laggiù
mi domando come ci apparirà tutto questo
se la bellissima bellissima doppia elica
la spirale generatrice o il buco nero il
vagare
insensato
particelle
microscopiche
troppo
piccole
isolate
intoccate
niente

AI BAMBINI DEI MIEI AMICI
Queste infanzie
che crescono mutando
gli anni
di uomini e donne che amo
queste infanzie
intorno a me
le osservo giocare, nei letti
sui seggiolini
dentro case che ho visto
cambiare
accogliere minuscoli passi
strilli e pupazzi
cosa ne verrà, di queste infanzie?
cosa ne farete, piccole mani
delle stanze dei giochi
della luce, dei pomeriggi
della noia, dell’estate
della paura del buio
delle cose che spalancano gli occhi
di ciò che è piccolo
di tutto questo amore
delle voci nelle cucine
dei padri e delle madri
fatene un luogo segreto
fatene una fonte
fatene una scatola grande
un fiocco rosso
fatene ancora un gioco
una ribellione
fatene un regalo magnifico
destinato al futuro