Anche quest’anno Via dei Serpenti dedica uno speciale a WATT, la nuova rivista creata da Oblique, l’agenzia letteraria di Leonardo Luccone, Elvira Grassi e Giuliano Boraso ed Ifix, lo studio grafico di Maurizio Ceccato.
Il nuovo numero 0.5, presentato in anteprima al Salone di Torino lo scorso maggio, è completamente diverso dal precedente, per formato, colori, contenuti, idee.
47 illustrazioni, 10 racconti, 2 colori (nero e cyan), 35.273 parole, 208 pagine, 1500 copie. Questi sono alcuni numeri di WATT 0,5 con il quale Oblique ed Ifix proseguono la sfida avviata un anno fa con il lancio sul mercato editoriale di un prodotto nuovo, inconsueto, né rivista né libro.
Tra le molteplici novità di questo numero anche quella di aver chiesto a cinque autori di scrivere la loro storia partendo dalle immagini di cinque illustratori. Un esperimento che, come vedremo, sembra essere ben riuscito.
Da oggi Via dei Serpenti inizia la pubblicazione delle recensioni accompagnate da brevi interviste ad autori e illustratori.
I racconti
Solo di Sacha Naspini, da illustrazioni di James Kalinda. Qui la recensione. Qui le interviste.
Grande trampoliere smarrito di Edgardo Franzosini, illustrato da Nicolò Pellizzon. Qui la recensione. Qui le interviste.
Elda e il corvo di Mari Accardi, da illustrazioni di Francesco Levi. Qui la recensione. Qui le interviste.
Capataz di Ester Armanino, illustrato da Umberto Mischi. Qui la recensione. Qui le interviste.
Russò di Raffaele Di Stasio, illustrato da Alessandra De Cristofaro. Qui la recensione. Qui le interviste.
Cinque cose da fare per diventare un vampiro di Laura Toffanello, da illustrazioni di Misstendo. Qui la recensione. Qui le interviste.
L’eloquenza delle nature morte di Raffaele Riba, illustrato da Amalia Mora. Qui la recensione. Qui le interviste.
Tonino miez’ e miez’ di Ivan Polidoro, da illustrazioni di Diego Knore. Qui la recensione. Qui l’intervista.
Ottantuno anni dall’America di Simona Dolce, illustrato da Cristiano Baricelli. Qui la recensione. Qui le interviste.
Il matrimonio di Paolo Grassi, da illustrazioni di Nicola Alessandrini. Qui la recensione. Qui le interviste.
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