Titolo?
Otto anni di editoria indipendente. Le interviste di Via dei Serpenti
Introduzione?
Leonardo G. Luccone
Editore?
Via dei Serpenti
Uscita?
Settembre 2019
L’assaggio di oggi è dedicato a Raffele Riba, il giovane scrittore piemontese che ha esordito nel 2014 con Un giorno per disfare, per 66thand2nd. Con la casa editrice romana ha esordito anche come editor. La prima intervista a Via de Serpenti è di novembre 2014, qui uno stralcio della nuova (luglio 2019). Qui uno stralcio.
Le cose dell’universo
Le “cose dell’universo”, per me, sono insieme meraviglia e assoluta realtà. Nel senso che da un lato, non appena ci si avvicina un attimo – con un telescopio o con un libro divulgativo – a quelle “cose” credo sia impossibile non provare un forte senso di vertigine. Coi miei mezzi limitati, ho cercato di osservare il più possibile e leggere il più possibile (non scorderò mai la prima volta che ho visto le striature di Giove che poi non sono altro che forti correnti che spazzano il pianeta correndo a 350 km/h). Tanto basta – e basta a chiunque – per cominciare a capire, a intuire (meglio) un’unità di misura così vasta da accogliere fenomeni che prima ti mandano per aria e poi ti riposizionano.
Le passeggiate nei boschi letterari
Non sono stato un lettore precoce, diciamo che da piccolo dei libri amavo l’idea, ne cominciavo (libri Mondadori per ragazzi) dieci e ne finivo uno. Ho cominciato a leggere seriamente in terza o quarta superiore, classici contemporanei: ricordo Il Processo, Il maestro e Margherita, Il fu Mattia Pascal, più che altro autori che mi avevano colpito durante le ore di lezione e che poi decidevo di approfondire. All’università ho letto tantissima poesia del Novecento, i miei preferiti erano Giudici, Sereni, Raboni, Caproni, fino ad arrivare a un poeta che ho amato tantissimo, Ivano Ferrari (di Montale è superfluo dire che è Il Poeta del ‘900 italiano). E poi i classici greci, qualche latino, i grandi poemi più che altro.
Fuori dai banchi, mentre mi avvicinavo ad autori come Vonnegut, Wallace o Magris – sì ero un po’ disordinato – cominciavo ad alternare queste letture con un po’ di saggi di divulgazione scientifica: prima c’è stata l’etologia e poi la fisica (come curiosità da sfamare, intendo).
Ora leggo meno, ma rileggo molto. Volponi, Beckett, Bolaño, Fleur, Jaeggy, Antoine Volodine. Continuo a essere disordinato.
Il futuro
Vorrei solo poter continuare a fare quello che sto facendo. Per quanto riguarda la scrittura, ora devo ricaricare un po’, leggere libri belli, lasciarmi cullare da altri immaginari e poi mi rimetterò a scrivere. Ci saranno un paio di grandi abusati dalla Storia, come Marat e Ponzio Pilato, e un albero secolare che per vendicarli si rifiuta di perdere le foglie e piegarsi alle stagioni.