Non vogliamo mancare al consueto appuntamento estivo con i libri da leggere in vacanza.
Noi che cosa leggeremo? La lista è lunga, le ambizioni molte, poi si vedrà.
Per Emanuela D’Alessio è arrivato il momento di affrontare Congo di David Van Reybronch (Feltrinelli), dopo qualche anno di attesa. Le sue ambizioni di lettura sembrano però irrefrenabili: in valigia ci saranno anche La casa della fame di Dambudzo Marechera (Racconti edizioni), come non leggerlo dopo la martellante ed efficace promozione dei suoi editori? Appuntamento a Trieste di Giorgio Scerbanenco (La nave di Teseo), per assecondare un po’ di nostalgia. E anche un paio di testi su universo e buchi neri di Stephen Hawking, per iniziare a colmare una lacuna non più tollerabile.
Poi c’è la bozza finale di Otto anni di editoria indipendente. Le interviste di Via dei Serpenti (Via dei Serpenti), per il libro stampato bisognerà invece aspettare settembre!
Per Rossella Gaudenzi sarà un agosto dalla parte dei bambini, con le riletture dei classici della letteratura per ragazzi in versione integrale, riproposti dalla BUR Rizzoli, rigorosamente a cura di Antonio Faeti. Da Viaggio al centro della Terra a Ventimila Leghe sotto i mari; da Tre uomini in barca a Lo strano caso del Dr. Jackill e Mr. Hide, ai Racconti di Shakespeare.
Per Sabina Terziani agosto è il momento di prendere una pausa dalle traduzioni e rifarsi l’orecchio leggendo autori italiani dalla voce complessa, armonica, articolata. Si comincia con Gianni Celati, Quattro novelle sulle apparenze (Quodlibet, Compagnia Extra). Baratto, il protagonista della prima, «stanco della falsità delle parole, smette di parlare», mentre il titolo della terza novella, I lettori di libri sono sempre più falsi, è davvero tutto un programma… Poi toccherà a Giorgio Manganelli, Discorso dell’ombra e dello stemma (Adelphi), perché le notti d’estate sono generose e accolgono anche le meditazioni più inquiete. E a proposito di inquietudine, perché non immergersi nella dolorosa storia d’amore e scrittura di Ted Hughes e Sylvia Plath raccontata dal punto di vista di Hughes in Tu l’hai detto di Connie Palmen (Iperborea), nell’ottima traduzione di Claudia Cozzi e Claudia di Palermo?