Emanuela D’Alessio consiglia:
I pesci non hanno gambe e Questo grande universo di Jón Kalman Stefánsson (trad. di Silvia Cosimini, Iperborea, 2015, 2016)
L’Islanda non è più un luogo remoto e sconosciuto, non per le recenti imprese e balli vichinghi della nazionale di calcio, ma grazie ai libri di Jón Kalman Stefánsson e a Silvia Cosimini che li ha tradotti per Iperborea.
Tra il 2015 e il 2016 sono usciti per la casa editrice milanese gli ultimi due romanzi dello scrittore di Reykjavík, I pesci non hanno gambe e Questo grande universo, da leggere uno dopo l’altro se non si vuole perdere il filo di un grande romanzo corale che, da un angolo all’altro dell’Islanda, racconta un secolo di storia e i diversi destini di uomini e donne dominati da quel mare incombente e immanente da cui si vorrebbe fuggire e nel quale, invece, si finisce sempre per tornare. Ma ancor prima degli uomini è una natura potente e assoluta la protagonista della narrazione di Stefánsson, una natura che gli uomini non sono ancora riusciti a piegare e distruggere. «Perché la nostra storia – dice lo scrittore – è sempre stata quella di una lotta contro la natura, una storia di sopravvivenza».
Jón Kalman Stefánsson, nato a Reykjavík nel 1963, ex professore e bibliotecario, è passato alla narrativa dopo tre raccolte poetiche. I suoi romanzi sono stati nominati più volte al Premio del Consiglio Nordico e pubblicati dalle più importanti case editrici europee. Luce d’estate ed è subito notte ha ricevuto nel 2005 il Premio Islandese per la Letteratura. Paradiso e inferno, primo volume della sua trilogia, è stato definito il miglior romanzo islandese degli ultimi anni.
Rossella Gaudenzi consiglia:
Oggetto d’amore di Edna O’Brien (trad. di Giovanna Granato, Einaudi, 2016)
Incontrare Rossella Milone in occasione dell’edizione romana di Cosa si fa con un libro? ha ravvivato in me l’interesse per il racconto – e ho raccolto spunti leggendo le pagine del sito Cattedrale. Osservatorio sul racconto. Sono una lettrice di racconti, ma solo in determinati momenti, quando la voglia di leggerli si fa necessità e l’istinto mi porta ad accantonare i romanzi.
Ora è uno di quei momenti e ho deciso di fare la conoscenza dell’autrice irlandese Edna O’Brien, partendo proprio dalla raccolta di racconti Oggetto d’amore.
Lettere dal bosco. Trecento storie di animali di Toon Tellegen (disegni di Mance Post, traduzione di David Santoro, Donzelli, 2007)
Nella prima valigia estiva ci sarà posto per un altro corposo libro. Racconti, ma di tutt’altro tipo, quelli raccolti da Toon Tellegen. Una miriade di micro storie, ognuna delle quali rappresenta una pietruzza preziosa, apportatrice di verità, interrogativi, metafore, riflessioni mai banali.